La Fed, la Banca centrale americana, ha lasciato i tassi invariati tra l’1,5% e l’1,75%, come era atteso dal mercato.
Nonostante questo, però, la Fed ha avuto modo di preparare il campo per il secondo rialzo dei tassi di questo 2018. Nel comunicato ufficiale, infatti, è stata eliminata la frase “il Comitato intende monitorare l’inflazione molto da vicino”, presente fino alla riunione precedente e che poneva l’accento sulla necessità di una conferma del fatto che l’inflazione fosse veramente in rialzo prima di decidere un qualsiasi rialzo.
Il tutto è stato anche rafforzato dal fatto che la Fed ha precisato che l’inflazione complessiva e quella di fondo, quella cioè calcolata senza tenere conto di alimentari e energia, si è avvicinata al 2%, mentre a marzo l’inflazione, sempre secondo la Fed, continuava a muoversi sotto il 2%.
Quando arriverà il secondo rialzo dell’anno? Oramai sembra scontato a giugno. In quell’occasione, infatti, con la riunione della Fed arriverà contestualmente la revisione delle stime macroeconomiche e la riunione sarà seguita dalla conferenza stampa del governatore Powell (in quella di agosto questo non avverrà). Stando ai futures sui Fed funds, a giugno c’è il 95% di possibilità di un rialzo dei tassi.