La Banca centrale turca ha deciso di lasciare al 17,75% i tassi di'interesse, pur con un'inflazione che a giugno è arrivata al 15,4%. I mercati si attendevano invece un rialzo, di almeno un 1%, ma la loro speranza è andata delusa e così la lira turca ha reagito sui mercati perdendo terreno.
Un rialzo dei tassi di almeno l'1% (qualcuno auspicava anche un 1,5%) era necessario per dare un segnale ai mercati: quello di una Banca centrale che vuole adoperarsi per mettere un freno all'inflazione. Non agendo, invece, al mercato è mancata questa rassicurazione ed ecco spiegata la reazione della lira turca.
Ma non è tutto. Il mercato ha reagito negativamente perché è sempre più forte la paura che la Banca centrale abbia oramai perso la sua indipendenza. Il Presidente Erdogan, infatti, aveva promesse idrante la campagna elettorale che non avrebbe toccato i tassi d'interesse per sostenere investimenti e consumi. Inoltre, ha sempre dichiarato di voler partecipare alle decisioni sui tassi, senza contare che con i nuovi poteri a sua disposizione, può nominare direttamente il governatore della Banca centrale. Tutto ciò mina la credibilità della Banca di Ankara e dunque la reazione dei mercati è quella di affossare la valuta turca.
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