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Inflazione Italia: ottobre sotto le attese

Data di pubblicazione  31 ottobre 2018
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A ottobre il carovita italiano sale meno delle attese

Dato attuale: 0% (mensile)
Attese: +0,2% (mensile)
Periodo di riferimento: ottobre 2018
Dato precedente: -0,5% (settembre 2018)

Secondo le stime preliminari a ottobre 2018 l’inflazione italiana rimane al palo su base mensile, le attese erano per un +0,2%, e sale dell’1,6% su base annua (+1,7% le attese).

L’“inflazione di fondo”, quella cioè calcolata senza tener conto degli energetici e degli alimentari freschi passa da +0,8% a +0,7%, mentre quella al netto dei soli beni energetici è pari allo 0,9%

L’inflazione acquisita per il 2018 è +1,2% per l’indice generale e +0,8% per la componente di fondo.

Per quanto riguarda il cosiddetto “carrello della spesa”, infine, la crescita dei prezzi fa segnare +2,1%.

INFLAZIONE: PER SAPERNE DI PIÙ
Descrizione. L’indice dei prezzi al consumo misura la variazione dei prezzi (riferiti al consumatore finale) di un paniere di beni e servizi. Periodicamente, il paniere viene rivisto con l’ingresso o l’uscita di determinati prodotti allo scopo di adattare la sua composizione ai cambiamenti nelle abitudini di vita e rendere così l’indice il più aderente possibile al reale “costo della vita”.
Punti di forza. È diffuso abbastanza tempestivamente. Altro punto di forza è l’immediatezza dell’informazione, poiché permette di sintetizzare in un solo numero una di-namica complessa come quella dei prezzi.
Punti di debolezza. L’immediatezza, soprattutto nel caso dei dati preliminari, va a volte a discapito della significatività (i dati finali a volte smentiscono l’andamento emer-so dai dati preliminari). Anche la metodologia di calcolo, basata non su tutti i beni e servizi ma su di un paniere, è spesso messa in discussione perché una composizione del paniere non allineata ai consumi reali può fuorviare la percezione del costo della vita.
È in grado di influenzare i mercati? Sì, perché è uno dei principali elementi che le Banche centrali devono tenere in considerazione nello stabilire i tassi ufficiali. La Bce, ad esempio, ha il compito di tenere l’inflazione intorno al 2%: se è elevata cercherà di frenarla alzando i tassi (purché questo non comprometta la crescita economica). I tassi di mercato, a loro volta, si muovono sulla base dei dati sull’inflazione anticipando l’evoluzione dei tassi ufficiali. Oltre all’andamento dei tassi, il dato sull’inflazione può avere altri effetti, ad esempio sulla dinamica salariale nel-le fasi di rinnovo contrattuale: questo a sua volta ha effet-ti sugli utili societari e di conseguenza sulla valutazione di Borsa delle società.