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Aste T-Ltro: cosa sono? Come funzionano?

La Bce e le aste T-Ltro

La Bce e le aste T-Ltro

Data di pubblicazione 06 marzo 2019
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La Bce e le aste T-Ltro

La Bce e le aste T-Ltro

Giovedì 7 la Banca centrale europea si riunisce ed è forte l'attesa per le decisioni che verranno annunciate. Oramai da mesi si parla di una nuova di tornata di aste a tassi agevolati per le banche, le cosiddette T-Ltro. Ecco cosa sono, come funzionano e quali possono essere i loro effetti su azioni, bond, euro...

COSA SONO E COME FUNZIONANO
Le aste T-Ltro (Targeted Long term refinancing operation, cioè operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine) sono prestiti a tassi agevolati che la Bce eroga alle banche a patto che poi quest'ultime prestino a loro volta i soldi ricevuti a imprese e famiglie — in quest'ultimo caso non possono essere usati per erogare mutui, perché si vuole evitare di creare una bolla immobiliare. Le aste T-Ltro sono dunque uno strumento per sostenere l'economia reale, perché aumentando i prestiti a famiglie e imprese si possono sostenere consumi e investimenti, che a loro volta sono le variabili che determinano il Pil.

La Bce presta soldi alle banche a tassi agevolati: ma quanto sono agevolati questi tassi? Possono anche essere uguali al tasso sui depositi della Bce, cioè —0,4%. Nelle aste precedenti, tanto maggiore era la quantità di prestiti erogati, tanto maggiore era lo "sconto" sul tasso che ottenevano le banche, che poteva arrivare fino al livello del tasso sui depositi. Dunque, la Bce è addirittura disposta a pagare per prestare i soldi, sovvertendo tutte le regole base dei prestiti che vogliono che a pagare per avere soldi sia chi ottiene il prestito, non chi lo eroga.

GLI EFFETTI PER BANCHE, IMPRESE E FAMIGLIE
I vantaggi per le banche sono dunque facili da comprendere. Vediamolo con un esempio. La Banca A prende a prestito 100 milioni di euro al tasso pari a -0,4%. Anche se poi a sua volta prestasse i soldi ad un'azienda a tasso zero, già dopo un anno dovrebbe comunque restituire alla Bce 99 milioni e 600 mila euro, a fronte dei 100 milioni ottenuti (normalmente la durata dei prestiti della Bce è 4 anni, nell'esempio abbiamo ipotizzato un solo anno per semplicità). ln verità, i guadagni sono ancora maggiori perché la Banca A non presterà i soldi all'impresa a zero, ma ad un tasso, magari più basso di quello che applicherebbe se le aste T-Ltro non ci fossero, comunque maggiore di zero. Se prestasse all'I% annuo, ecco che dopo un anno avrebbe 101 milioni di euro, e dovrebbe restituire 99 milioni e 600 mila euro.

Inoltre le banche hanno un altro vantaggio dalle aste T-Ltro: hanno accesso a una fonte di finanziamento decisamente meno costosa rispetto al caso in cui dovessero ricorrere al mercato per raccogliere liquidità. Una banca, infatti, raccoglie liquidità e poi la reinveste. Per raccoglierla, deve però a sua volta offrire un rendimento: se emette bond, il costo della raccolta sarà il rendimento di quest'ultimo; se offre conti deposito il costo sarà il tasso che riconsoce su questi prodotti... Se per esempio raccoglie liquidità con un bond a un rendimento annuo del 2% e poi presta al 3%, ecco che il suo guadagno è dell'l%. Se invece raccoglie liquidità a -0,4% e presta al 3%, il suo guadagno è del 3,4% anzichè dell'l%. ln realtà, se una banca prende a prestito dalla Bce, il tasso che poi applicherà a un'impresa sarà più basso: per esempio, potrebbe chiedere il 2%. Facendo così, l'impresa (o il consumatore) prende comunque a prestito a un tasso più basso rispetto a quello che pagherebbe in assenza delle aste T-Ltro, mentre la banca ha un margine comunque più alto. I vantaggi sono per entrambi.

 

EFFETTI SU AZIONI E BOND BANCARI

 Visti i possibili vantaggi, ecco spiegato il motivo per cui, quando vengono annunciate queste aste, la reazione delle azioni delle banche in Borsa, almeno nell'immediato, è positiva. Un altro effetto che si ha non è solo sulle azioni delle banche, ma anche sui loro bond. Quando sono state lanciate le due precedenti versioni delle aste T-Ltro, i prezzi dei bond bancari nei mesi immediatamente successivi hanno guadagnato. Come mai? Un po' è dovuto agli effetti positivi che possono avere sui bilanci, un po' perchè se le banche hanno accesso alle aste della Bce, non devono andare sul mercato a reperire fondi. Non devono dunque emttere bond: diminusice l'offerta di obbligazioni, che diventano più "scarse" e quindi l'effetto sui prezzi è positivo.

EFFETTI SULL'ECONOMIA

Per quanto riguarda gli effetti macroeconomici, le aste T-Ltro, come detto, hanno la finalità di sostenere il credito, dunque investimenti e consumi e di conseguenza il Pil. Il meccanismo può anche incepparsi — vedi riquadro — per cui gli effetti sul Pil possono essere anche di modesta entitià: molto dipende dal successo delle aste, da quanti soldi prendono in prestito le banche e quindi dalla quantità erogata a imprese e famiglie.

 

ASTE T-LTRO ALLA PROVA DELLA FIDUCIA
Il problema delle aste T-Ltro è fondamentalmente la fiducia che le banche hanno nei confronti di imprese e di famiglie. Fino ad oggi, infatti, le banche hanno preferito lasciare depositati miliardi di euro presso la Bce a un tasso negativo, dunque perdendoci soldi, piuttosto che prestarli. Come mai? Il motivo è semplice, meglio perdere lo 0,4% piuttosto che rischiare di erogare un prestito e non vederselo rimborsato, aumentando così il peso delle sofferenze all'interno dei bilanci bancari con perdite nettamente superiori a uno 0,4%. Per cui, anche con tassi agevolati, non è detto che le banche decidano di accedere alle aste e quindi erogare prestiti, con la conseguenza, dunque, di non avere effetti sull'economia.

EFFETTI SU SPREAD ED EURO
A differenza del Quantitative Easing (QE), cioè il piano di acquisti di titoli, con le aste T-Ltro la Bce non interviene sul mercato comprando titoli, influenzandone i prezzi. Per cui, l'effetto sui BTp, e sul nostro spread, sarà, al più, mediato. Nell'immediato, subito dopo l'annuncio, come detto per azioni e bond bancari, anche per i BTp potrà esserci un recupero, Nel lungo periodo, invece, molto dipenderà dal successo delle aste e dall'effetto sul Pil. Se le aste avranno un successo tale da sostenere il Pil, allora potrà esserci un qualche effetto sullo spread, altrimenti difficilmente da sole queste aste potranno far scendere il nostro spread.

Infine c'è l'euro. L'intento di queste aste è di stimolare il credito in circolazione. ln generale queste operazioni tendono a rendere più espansive le condizioni monetarie, per cui l'effetto sull'euro sarà, al più, di un limitato indebolimento.