La Fed, la Banca centrale Usa, ha tagliato i tassi di uno 0,25% tra l’1,5% e l’1,75%, come da attese e come ti avevamo anticipato.
Ora la Fed potrebbe prendersi una pausa nel suo processo di allentamento monetario. È infatti scomparso nel comunicato ufficiale il riferimento al fatto che la Banca centrale Usa potrà agire in futuro per sostenere l’economia, che faceva presagire la volontà di tagliare il costo del denaro in futuro. Al suo posto ora la Fed sostiene che l’attuale politica monetaria è, e resterà, appropriata finché i dati macroeconomici mostreranno una crescita moderata dell’economia, un mercato del lavoro forte e un’inflazione vicina al 2%. Dunque, a meno di peggioramenti vistosi, i tassi non saranno ulteriormente tagliati. Tuttavia, è vero anche il contrario: finché l’inflazione non ritornerà al 2% i tassi non saranno alzati.
Per la Fed, poi, la crescita economica dovrebbe rimanere attorno al 2%, anche se gli investimenti sono in calo da due trimestri consecutivi, ma i consumi continuano a crescere a un ritmo sostenuto, mentre le prospettive sull’inflazione rimangono basse. Con questo quadro, la mossa di tagliare i tassi si mostra ancora una volta come “preventiva”, ma conferma anche le attese prospettive di tassi fermi nel prossimo futuro.
Infine, il governatore Powell ha confermato che gli acquisti di titoli continueranno fino a metà del 2020, ma ha ribadito che si tratta di una soluzione puramente tecnica che serve a fornire la liquidità necessaria affinché il mercato monetario funzioni correttamente.