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Bce: cade il dogma del 2%?

Data di pubblicazione  30 settembre 2020
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La Bce potrebbe seguire le orme della Fed

La Bce potrebbe abbandonare il dogma del 2% di inflazione: a dirlo è lo stesso Istituto di Francoforte per voce del suo governatore. A Francoforte, infatti, è in atto una revisione dell’intero impianto della strategia di politica monetaria adottata nell’eurozona - un fatto di cui avevamo accennato in Altroconsumo Finanza n°° 1380. All'interno di questa revisione la Bce potrebbe prendere in considerazione di abbandonare l'obiettivo fissato al 2% di inflazione. Come mai ? La motivazione è che il 2% come obiettivo è stato fissato in un periodo storico completamente diverso dall'attuale. In passato, infatti, la Bce aveva bisogno di ancorare le aspettative di inflazione al 2% in quanto il carovita tendeva ad essere più alto di questo livello e perché, essendo ancora una Banca centrale relativamente giovane, doveva anche costruirsi una credibilità in termini di inflazione e quindi dimostrare al mercato di essere di essere capace di mantenere gli impegni dichiarati in termini in inflazione. Ora però il contesto storico è completamente diverso. Sono ormai anni che l'inflazione è sistematicamente più bassa del 2% obiettivo e quindi e la Bce sta prendendo in considerazione di seguire un po’ le orme della collega Fed e cioè a fronte di molti anni con l’inflazione lontana dalle 2% si può anche accettare che superi il 2% per riequilibrare il tempo passato sotto questo livello. Inoltre, questo consentirebbe anche di non strangolare una possibile ripresa economica e un calo della disoccupazione nei prossimi anni dovendo intervenire su tassi di interesse per tenere a bada l’inflazione.

Tutto questo può essere l'indizio anche di un'altra prossima azione della Bce. Se la Bce è disposta a lasciare correre l’inflazione significa che è veramente dispostaa tutto e quindi è più probabile che aumenti anche il suo piano di acquisti nei prossimi mesi.