La Fed, la Banca centrale Usa, nella riunione di ieri ha lasciato invariata la sua politica monetaria, con tassi fermi in un intervallo compreso tra 0 e 0,25% e con la conferma degli acquisti di titoli (80 miliardi di dollari al mese di bond più 40 miliardi di asset backed securities).
L’INFLAZIONE
Per quanto il tema più caldo, cioè l’inflazione, la Fed ha ribadito che i rialzi dell’inflazione sono stati di considerati come «transitori», con una decisione presa all’unanimità. Il governatore della Fed ha però aggiunto un passaggio su questo tema che nelle riunioni precedenti non c’era stato. Se il rialzo dell’inflazione dovesse diventare, o rischiare di diventare, duraturo e non più transitorio, allora la Fed interverrà.
IL FUTURO DEI TASSI
In generale, allo stato attuale non si vedono rialzi per i tassi nel 2021. Per il 2022, su un totale di 18 votanti nella Fed, 5 vedono un rialzo nei tassi, altri due ne vedono addirittura 2, ma i restanti 11, la stragrande maggioranza, dunque, vedono ancora tassi fermi. Nel 2023 invece sono solo 5 i votanti che non vedono rialzi, mentre tutti gli altri vedono una stretta. Addirittura 10, più della metà, prevedono che ci saranno stati almeno due rialzi.
LE PROSPETTIVE PER IL FUTURO
Per quanto riguarda le prospettive sull’economia, la Fed ha alzato quelle per il Pil di quest’anno e soprattutto quelle dell’inflazione. Per il 2022 e 2023, invece, non ci sono grandi variazioni.
LE STIME DELLA FED |
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2021 |
2022 |
2023 |
PIL |
7.0 |
3.3 |
2.4 |
Stime di marzo |
6.5 |
3.3 |
2.2 |
Disoccupazione |
4.5 |
3.8 |
3.5 |
Stime di marzo |
4.5 |
3.9 |
3.5 |
Inflazione |
3.4 |
2.1 |
2.2 |
Stime di marzo |
2.4 |
2.0 |
2.1 |