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Le minacce sull'inflazione europea

L'inflazione della zona euro ha superato il 4%

L'inflazione della zona euro ha superato il 4%

Data di pubblicazione 18 novembre 2021
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L'inflazione della zona euro ha superato il 4%

L'inflazione della zona euro ha superato il 4%

La transizione energetica e le strozzature sul lato dell'offerta pesano sulla dinamica inflattiva

L’inflazione della zona euro è stata confermata al 4,1% ad ottobre, dunque il doppio rispetto all'obiettivo di stabilità dei prezzi fissato dalla Banca centrale europea. Allo stato attuale, le minacce che fravano sulla dinamica inflattiva europea sono essenzialmente due.

La prima, nota da diversi mesi, è quella causata dai problemi legati alle filiere di approvvigionamento e di produzione. Se è vero che queste restrizioni si fanno sentire un po’ ovunque nell’economia della zona euro, l'impatto sull'inflazione di queste carenze sul lato dell’offerta rimane limitato: escludendo l'energia, il carovita raggiunge infatti il 2%, esattamente il livello obiettivo della Bce. E ci sono tutte le ragioni per credere che, man mano che questi problemi logistici saranno risolti, l'inflazione non energetica tornerà su livelli decisamente più contenuti.

La seconda minaccia va invece ricercata nella transizione energetica, che sta iniziando a pesare seriamente sul potere d'acquisto delle famiglie. In un anno i prezzi dell'energia sono infatti aumentati del 23,7%. L'Europa non ha purtroppo investito abbastanza nelle energie rinnovabili, si è impegnata a porre fine anche alla produzione di energia nucleare e allo stesso tempo continua a creare sempre più ostacoli agli investimenti in idrocarburi, essenziali per garantire la transizione energetica, che finiscono per pesare sulle capacità produttive dei singoli Paesi. L'Europa si trova quindi in una situazione in cui dipende da altri (e in particolare dalla Russia) per la sua fornitura di gas ed elettricità e sarà costretta a pagare il prezzo richiesto, qualunque esso sia.

A differenza della natura transitoria dei colli di bottiglia per quanto riguarda le forniture di materie prime, la transizione energetica durerà per decenni e allo stato attuale rischia di portare a un impoverimento duraturo del consumatore europeo. Tuttavia, riteniamo che la Bce sarà in grado di raggiungere l’obiettivo del 2% nei prossimi anni.

In queste condizioni, per continuare a ottenere rendimenti ancora interessanti, la scelta migliore è quella di investire attraverso uno dei nostri tre portafogli, che puntano su azioni e obbligazioni con pesi differenti a seconda del livello di rischio che si è disposti ad accettare per avere rendimenti più o meno elevati.

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