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Riunione Bce: ecco le decisioni

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Data di pubblicazione 03 febbraio 2022
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La Banca centrale europea ha confermato l'impianto della sua politica monetaria annunciata nella scorsa riunione. A marzo, però, ne farà una revisione e potranno esserci novità sui tassi...

Nell’odierna riunione la Banca centrale europea ha confermato prima di tutto i tassi, a zero quelli ufficiali e a -0,5% quelli sui depositi, ma ha anche, e soprattutto, ribadito quanto era stato annunciato a dicembre per quanto riguarda i diversi piani di acquisti di titoli. Riassumendo:

  • Il piano di acquisti di titoli varato per far fronte alla pandemia (PEPP) si concluderà alla fine di marzo 2022 e in questo primo trimestre gli acquisti di titoli saranno inferiore a quelli del trimestre precedente.
  • Il reinvestimento dei titoli comprati durante il PEPP e che andranno in scadenza saranno reinvestiti fino ad almeno la fine del 2024.
  • Il piano di acquisti ordinari, invece, andrà avanti finché sarà necessario (ad oggi non c’è una data precisa). La Bce comprerà 40 miliardi di euro nel secondo trimestre del 2022, poi 30 miliardi nel terzo trimestre e a partire da ottobre 20 miliardi di euro ogni mese.
  • Anche i titoli comprati nell’ambito del piano ordinario saranno reinvestiti man mano che andranno in scadenza e anche in questo caso una data di scadenza non c’è. Si sa che andranno avanti anche molto dopo che i tassi saranno alzati.

Questione tassi. Siccome la Bce prevede che gli acquisti di titoli termineranno poco prima del rialzo dei tassi e da ottobre 2022 comprerà 20 miliardi al mese durante il quarto trimestre di quest’anno, significa che per il 2022 non si prevedono al momento rialzi nei tassi. Ma è appunto solo "al momento", perchè il governatore della Bce ha detto che i rischi per l'inflazione ora sono orientati al rialzo e, pur evitando passi affrettati, la valutazione sui tassi sarà fatta a marzo in base alle nuove stime macroeconomiche. L'Istituto di Francoforte prepara dunque il campo a un cambio nella sua strategia legata al costo del denaro e tanto è bastato per influenzare i mercati: l'euro si è rafforzato sul mercato dei cambi, mentre i rendimenti di mercato sono saliti - continuando quindi su un percorso di rialzi iniziato già da diverso tempo.

Per quanto riguarda lo stato di salute della zona euro, l'economia continua a riprendersi, ma la crescita dovrebbe rimanere contenuta nel primo trimestre, a causa di una serie di  motivi: restrizioni dovute alla pandemia, il potere d’acquisto delle famiglie eroso dall’elevata inflazione, la carenza di attrezzature, materiali e manodopera in alcuni settori continua a ostacolare la produzione di manufatti, ritardare la costruzione e frenare la ripresa in parti del settore dei servizi. In un’ottica di più lungo termine, però, la crescita dovrebbe rimbalzare fortemente nel corso del 2022, trainata dalla robusta domanda interna, oltre al sostegno della ripresa economia globale. Per cui, le prospettive di crescita per l’intero anno sono positive. Per quanto riguarda l’inflazione, invece, è probabile che rimanga elevata più a lungo del previsto, ma diminuisca nel corso di quest'anno.

Insomma, l'inflazione continuerà a rimanere uno degli elementi che influenzerà non solo le scelte della Bce, ma anche i mercati: in un contesto come questo, meglio investire in azioni o in obbligazioni? La risposta non è così scontata, te ne parliamo nella nostra analisi.