News

Turchia: slitta il taglio dei tassi?

Turchia: inflazione, tassi, obbligazioni ed azioni

Turchia: inflazione, tassi, obbligazioni ed azioni

Data di pubblicazione 04 ottobre 2024
Tempo di lettura: ##TIME## minuti

condividi questo articolo

Turchia: inflazione, tassi, obbligazioni ed azioni

Turchia: inflazione, tassi, obbligazioni ed azioni

Il dato sull'inflazione di settembre è stato più alto delle attese, minando così le possibilità di una riduzione nel costo del denaro in questo 2024. Cambia qualcosa per le obbligazioni o per le azioni?

Il dato di settembre sull'inflazione turca mostra un passo falso nel percorso di disinflazione e di avvicinamento ad un primo taglio dei tassi da parte della Banca centrale.

Uno degli indicatori preferiti dalla Banca centrale turca è l'inflazione mensile, che è particolarmente significativa nei casi di inflazione molto elevata o di iperinflazione. Quest'ultima a settembre in Turchia ha accelerato rispetto ad agosto, attestandosi al 2,97% mensile rispetto al 2,47% di agosto, deludendo totalmente le attese di mercato che si aspettavano un rallentamento al 2,2%.

Settembre ha però rappresentato anche un momento importante per la politica monetaria turca: l’inflazione annuale è scesa sotto al 50%, precisamente al 49,38% annuo. Il dato anche in questo caso delude il mercato che si attendeva un rallentamento più accentuato, al 48,3%, ma tenendo conto che i tassi sono ufficiali al 50%, significa che i tassi reali sono finalmente tornati in territorio positivo. Infatti, fino al mese precedente, benché il tasso nominale, quello della Banca centrale, fosse in termini assoluti molto elevato, il 50%, non era comunque tale da portare in terreno positivo i tassi reali, che con un'inflazione agostana al 51,97% annuo erano ancora negativi.

Il problema è ora il seguente: i dati sull'inflazione di settembre fanno presupporre un ritardo nel primo taglio dei tassi di interesse da parte della Banca centrale turca. Se prima si prevedeva una riduzione del costo del denaro entro fine 2024, ora questi dati fanno pensare che sarà più probabile che il taglio arrivi nel 2025.

Il governatore della Banca centrale turca ha inoltre espressamente detto che, per prendere in considerazione un taglio dei tassi, l'inflazione mensile deve scendere in maniera stabile e permanente. Come visto, il dato di settembre sull'inflazione mensile non è in linea con quanto desiderato dalla Banca centrale. Un altro requisito per procedere con il taglio dei tassi sono le aspettative di inflazione dei consumatori, che devono essere allineate a quelle della Banca centrale: al momento, non c’è questo allineamento in quanto quelle dei consumatori sono più elevate. Sono due elementi che rinforzano l'ipotesi di uno slittamento del taglio dei tassi al 2025.

IL RISVOLTO PRATICO
I mercati turchi, obbligazionari ed azionari, non sono nelle nostre strategie di portafoglio, e per quanto riguarda la Borsa e i bond in lire turche, neppure in ottica extra-portafoglio - sia speculativa sia non speculativa. Sul fronte obbligazionario, però, la Turchia, con i suoi bond emessi in dollari, è presente nell'Etf che consigliamo speculativamente sui mercati emergenti.