In Argentina continua il processo di disinflazione, pur rimanendo il carovita su livelli ancora a tre cifre.
Nel mese di ottobre, infatti, l’inflazione argentina è stata pari al 193% annuale, rispetto al 209% di settembre. Si tratta così del sesto mese consecutivo con un carovita in rallentamento, dopo il picco conosciuto ad aprile (il carovita era al 289,4%). Ciò che è più importante, però, in situazioni di iper-inflazione come quella argentina, è il dato mensile: anche in questo caso si riscontra un altro rallentamento: +2,7% mensile rispetto al +3,5% di settembre. Ad aprile il carovita faceva segnare +4,4% mensile, mentre solo nel dicembre 2023 i prezzi facevano segnare +25,5% mensile.
Il presidente Milei potrebbe ora rallentare il ritmo della svalutazione mensile della moneta argentina, dal 2% all’1%, se l’inflazione dovesse proseguire nel suo percorso di rallentamento nei prossimi mesi. Tuttavia, il presidente argentino vede nel risanamento dei conti pubblici la vera chiave per mettere sotto controllo il carovita e continuerà a procedere con le sue riforme draconiane anche nei prossimi mesi.
Come spiegato nella nostra recente analisi, le singole obbligazioni argentine non sono da acquistare, ma possono rientrare in una soluzione che consente di diversificare il rischio come un Etf che punta su molti e diversi emittenti.