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Il Canada è a un bivio

Canada e Stati Uniti

Canada e Stati Uniti

Data di pubblicazione 20 febbraio 2025
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Canada e Stati Uniti

Canada e Stati Uniti

È vero che l'amministrazione Trump intende stringere la presa sul Canada, mettendolo in difficoltà, ma questa situazione non potrebbe trasformarsi in un’opportunità di crescita e svolta per l’economia di quest’area?
Secondo noi non è proprio così: il Canada si ritrova oggi in una posizione di debolezza di fronte a Trump e le sue prospettive sono molto incerte. L'80% delle sue esportazioni è destinato agli Usa, la percentuale sale al 90% per l'acciaio e l'alluminio. Le aziende canadesi han sempre fatto la scelta più semplice, ossia di specializzarsi nell’approvvigionare gli Stati Uniti. Trump apprezza gli idrocarburi e i prodotti minerari canadesi, che gli offrono un approvvigionamento a basso costo, ma è infastidito dal deficit commerciale Usa verso il Canada. I dazi sui prodotti energetici e minerari sono al 10%, sugli altri prodotti sono stati rimandati, ma sono stati rafforzati per l'acciaio e l'alluminio. Per eliminarli del tutto, la soluzione del presidente è integrare il Paese negli Stati Uniti. Il Canada è ricco sia delle risorse minerarie necessarie per le nuove tecnologie, sia di idrocarburi, ma sono assenti investimenti nelle infrastrutture: per questo gli idrocarburi canadesi vengono esportati a prezzi bassi verso gli Stati Uniti, che dispongono delle infrastrutture per trattarli. Lo stesso vale per le terre rare: sebbene il Canada sia un produttore con enormi riserve, non le sfrutta appieno e si rivolge alla Cina per trattarle, infastidendo Washington. Insomma, per tutti questi motivi di attenzione preferiamo consigliarti di non investire in Canada e di concentrarti su mercati con una domanda interna promettente, meno dipendenti dal commercio estero, tra cui Polonia, India e Turchia che sono entrati nelle nostre strategie a inizio febbraio.