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Zona euro: inflazione verso l'obiettivo del 2%

Inflazione zona euro

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Data di pubblicazione 18 giugno 2025
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Inflazione zona euro

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L'andamento del livello dei prezzi all'interno dell' eurozona sta convergendo verso all'obiettivo del 2% nel medio periodo, questo cosa significa?
Secondo gli ultimi dati diffusi da Eurostat, l’inflazione nell’area euro continua a rallentare, segnando a maggio un’ulteriore discesa verso il target del 2%. Dopo aver toccato punte superiori al 5% negli anni passati, l’andamento dei prezzi sembra ora orientarsi verso una progressiva stabilizzazione. 

A maggio l’inflazione registrata nell’area euro è stata dell’1,9% mentre quella core del 2,3%. La differenza tra le due è che la seconda nel suo conteggio non include i beni e i servizi con i prezzi più volatili, come ad esempio gli alimentari e l’energia. Questi due indicatori nel mese di aprile erano stati del 2,2% e del 2,7%.  

Andando più nello specifico dei vari panieri: cibo processato, alcool e tabacco hanno registrato un aumento dello 0,43% rispetto a maggio 2024, questo dato per il cibo non processato è stato più basso (+0,18%). I prezzi dei servizi sono aumentati dell’1,47% mentre i beni industriali non energetici (ad esempio: materie prime, macchinari, attrezzature, componenti, ecc) hanno registrato un +0,16%.   

Solo il paniere dell’energia ha riportato un segno meno (-0,34%). Questo dato sarà quello da monitorare con più attenzione, a causa della guerra in Medio Oriente, per saperne di più clicca qui.  

Tutti questi dati sono in linea con le previsioni degli analisti e con quanto sperato dalla BCE. La Banca Centrale ha ora la possibilità di abbassare ulteriormente i tassi, dato il raggiungimento degli obiettivi riguardanti il livello di inflazione, tuttavia questo è tutt’altro che scontato. Nel corso dell’intervista successiva alla decisione di tagliare i tassi d’interesse a giugno, la presidente della BCE Christine Lagarde ha dichiarato che “siamo in una buona posizione” per affrontare eventuali shock futuri, grazie alla recente stabilizzazione dei prezzi. Precisato che eventuali ulteriori tagli dipenderanno dai dati in arrivo, lasciando intendere che un ulteriore allentamento monetario, e quindi un calo dei tassi d’interesse al di sotto del 2%, non è affatto scontato.