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Dazi: ecco l'accordo tra Usa ed eurozona

Accordo dazi Usa-zona euro

Accordo dazi Usa-zona euro

Data di pubblicazione 28 luglio 2025
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Accordo dazi Usa-zona euro

Accordo dazi Usa-zona euro

Nel fine settimana si è trovato l'accordo sulle tariffe commerciali. Ecco i dettagli

Sempre più isolati dopo la tregua tra Stati Uniti e Cina, e l’accordo firmato tra Tokyo e Washington, gli europei hanno infine accettato le richieste americane. Mentre la Commissione europea spingeva per l’abolizione dei dazi sulle merci che attraversano l’Atlantico, ha infine accettato una tassa del 15% sui prodotti europei in ingresso negli Stati Uniti. I prodotti americani continueranno invece ad arrivare nell’Unione Europea senza ulteriori tassazioni. Alcune merci europee saranno tuttavia esentate dai dazi, in particolare gli aerei e i loro pezzi di ricambio. Acciaio e alluminio resteranno invece soggetti a una tassazione del 50%. L’Unione Europea si sarebbe inoltre impegnata a investire 600 miliardi di dollari negli Stati Uniti e ad acquistare gas e petrolio americano per 750 miliardi.

L’accordo raggiunto tra Unione Europea e Stati Uniti rappresenta quindi chiaramente una vittoria per Donald Trump. Divisi tra i sostenitori di una linea dura e quelli che volevano a tutti i costi un’intesa per preservare le esportazioni, i Paesi europei non si trovavano in una posizione di forza per negoziare con gli Stati Uniti. È per questo che hanno accettato dazi al 15%, un livello superiore al 10% ottenuto dal Regno Unito ma simile a quello accettato dal Giappone, per evitare una tassazione del 30% che sarebbe dovuta entrare in vigore il 1° agosto.

Come negli altri accordi negoziati dagli Stati Uniti con i suoi partner commerciali, il diavolo si nasconde nei dettagli. Sarà necessario attendere la stesura completa del testo per comprenderne appieno la portata. E non è certo che l’accordo segni la fine definitiva della guerra commerciale.
Tuttavia, l’intesa evita uno scenario di pericolosa escalation che avrebbe provocato immediatamente una recessione nell’Unione Europea. Gli investitori hanno quindi accolto con sollievo l’accordo raggiunto. Alla sua annunciata ufficializzazione, l’euro si è leggermente rafforzato rispetto al dollaro e i mercati azionari europei si sono mostrati ben orientati.

Se a breve termine l’accordo evita il peggio, nel medio periodo i dazi americani al 15% penalizzeranno comunque le esportazioni e l’attività economica europea. Ciò indebolisce ulteriormente le già fragili prospettive economiche dell’area euro. È per questo che non acquistiamo azioni della zona euro nella nostra strategia di portafoglio. Tuttavia, come investimenti extra-portafoglio, puoi puntare sulle Borse del Vecchio Continente, attraverso un certificate.