Nel secondo trimestre del 2025, l’economia dell’eurozona mostra una crescita modesta, ma comunque migliore del previsto. Il Prodotto Interno Lordo dell’area è salito dello 0,1%, superando le attese di stagnazione. Rispetto a un anno fa, la crescita è dell’1,4%, maggiore rispetto a quella attesa dell’1,2%. Si tratta di un segnale debole ma positivo, che nasconde però andamenti molto differenti da un Paese all’altro.
La Francia, ad esempio, ha registrato una crescita dello 0,3%, sostenuta dall’accumulo di scorte, ma la domanda interna resta fragile. La Spagna, invece, sorprende positivamente con un +0,7%, ben oltre le previsioni. Sul fronte opposto troviamo Germania e Italia, entrambe in lieve contrazione dello 0,1%. Anche i Paesi Bassi crescono meno del previsto, mentre Irlanda è in calo. Tra le poche note stabili, Austria e Lituania, con un incremento rispettivamente dello 0,1% e dello 0,2%.
Ma oltre ai dati, pesano le incertezze: le incognite restano numerose, tra crescita debole, vincoli di bilancio e uno scenario globale ancora molto incerto. Per quanto riguarda gli investimenti, le obbligazioni in euro sono in portafoglio, mentre per le azioni vedi qui.