La settimana delle obbligazioni: nella morsa di inflazione e Pil
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Come sono andate le obbligazioni?
Come sono andate le obbligazioni?
Nella zona euro il carovita rimane ostinatamente elevato. Le stime preliminari dell'inflazione di febbraio, infatti, parlano di un carovita all'8,5%, solo leggermente in calo dall'8,6% del mese precedente e superiore a quanto atteso dal mercato (8,2%). Ma non è tutto. C’è un dato ancora peggiore ed è la notizia che arriva dall'inflazione di fondo, che è addirittura aumentata dal 5,3% al 5,6% - le attese erano per un 5,3%. Con questi dati, oltre al già scontato rialzo dello 0,5% questo marzo, le possibilità che poi la Bce porti i tassi al 4% - vedi n° 1500 - sono sempre maggiori. A confermare questa previsione ci sono anche altri due elementi. Le parole della Bce sono, infatti, chiare: con questi dati sono possibili altri rialzi dopo quello di marzo. Inoltre, dai verbali dell’ultima riunione di gennaio si evince che l’imperativo dichiarato della Bce è quello di mantenere la rotta e mostrare determinazione nell'intenzione di stringere ulteriormente la politica monetaria. Questo conferma che il rialzo dei tassi non è ancora finito e sono confermati i prodotti con cui puntare sulle obbligazioni della zona euro.
Dunque, continua a puntare sui bond ad alto rendimento con l’Etf Xtrackers II eur High Yield Corporate Bond 1D (+0,4%), così come rimangono all’acquisto i bond zona euro, intesi come titoli di Stato, con l’Etf Xtrackers II iBoxx Eurzn Gv Bd YP 1-3 (-0,2%). Se poi preferisci investire direttamente in singole obbligazioni anziché su un Etf, puoi comprare un mix di BTp e altri titoli di Stato della zona euro. Inoltre, da questa settimana puoi prendere in considerazione anche i BoT, seguendo però, anche in questo caso, le indicazioni che trovi qui.
IL CAROVITA IN ITALIA
In Italia l’inflazione continua a scendere e lo fa anche più velocemente di quanto avviene nella zona euro. Secondo le stime preliminari, infatti, a febbraio il carovita è aumentato dello 0,3% su base mensile e del 9,2% su base annua, da +10% nel mese precedente e dal +11,6% di dicembre 2022. Le attese prevedevano addirittura un calo all’8,8%. L’“inflazione di fondo”, però, quella cioè calcolata al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera dal +6% del mese precedente al +6,4%, quella al netto dei soli beni energetici da +6,2% a +6,5%. Il rallentamento del carovita è un fattore che può essere determinante per il rendimento del BTp Italia. Ne abbiamo parlato qui.
BRASILE E SVEZIA IN CONTRAZIONE
L'ultimo trimestre del 2022 ha visto una contrazione dell'economia brasiliana, con un -0,2% del Pil rispetto al trimestre precedente. Per l’intero 2022 la crescita è stata, invece, del 2,9%. La graduale riapertura dell'economia dopo un periodo segnato dalla pandemia è stata una delle maggiori determinanti di questo risultato, così come gli aiuti forniti dallo Stato alle famiglie. Tuttavia, questi dui fattori hanno perso un po' di forza verso la fine dell'anno, soprattutto perché il forte aumento dei tassi di interesse ha finito per pesare sulla domanda delle famiglie. E così per questo 2023 ci attendiamo una crescita in rallentamento allo 0,8%, ma confermiamo comunque l’investimento in bond in real brasiliani. I prodotti da scegliere sono: un bond oppure il fondo HSBC GIF Brazil Bond AC USD (-0,9%).
Anche in Svezia il Pil del quarto trimestre del 2022 è risultato in contrazione, con una diminuzione dello 0,9% dopo il +0,2% registrato nel terzo trimestre. Il Pil nell'intero anno 2022 è invece aumentato del 2,4% rispetto al 2021. In generale, l’attività economica si è contratta nel quarto trimestre con un'ampia flessione della formazione di capitale e dei consumi delle famiglie. I consumi finali delle famiglie sono, infatti, diminuiti dello 0,2% e il calo della spesa per mobili e attrezzature domestiche, cibo e consumi svedesi all'estero ha contribuito alla flessione. Le esportazioni sono poi diminuite dell'1% e le importazioni sono diminuite dell'1,1%. Le esportazioni nette hanno dunque contribuito solo marginalmente in maniera positiva al Pil. In calo risultano anche gli investimenti, -0,8%, mentre l’apporto della spesa pubblica è stato positivo, +0,2%, anche se non sufficiente a controbilanciare il calo dei consumi. La corona svedese rimane nei nostri portafogli e confermiamo anche che il prodotto con cui realizzare questo investimento è il fondo Nordea 1 swedish short term bond (-1,1%)
LA CINA INVECE RIPRENDE SLANCIO
Non sono arrivati dati sul Pil, ma in Cina l’economia sembra aver ripreso slancio dopo l’allentamento delle misure conto il Covid. A febbraio, infatti, l’indice Pmi composito, che tiene conto sia del settore manifatturiero sia di quello non manifatturiero, è salito a 56,4 dai 53,9 di febbraio – si tratta del ritmo più veloce in oltre tre anni. Questo risultato è stato raggiunto grazie a risultati migliori delle attese sia per quanto riguarda i servizi, sia per quanto riguarda il settore manifatturiero. L’indice Pmi non manifatturiero è salito a 56,3 punti a febbraio, oltre le attese fissate a 55 punti, dai 54,4 del mese precedente. L’indice Pmi manifatturiero, invece, è salito a 52,6 punti, dai 50,1 di gennaio, e anche in questo caso si tratta di un dato nettamente sopra le attese, che erano per un indice a 50,5 punti. Essendo i due dati sopra quota 50 punti, significa che i due settori - e quindi l’intera economia cinese – sono in fase di espansione. Continua a puntare sui bond in yuan cinesi attraverso l’Etf iShares China CNY Bond ucits (+0,3%).
USA: TASSI ANCORA PIÙ SU
Anche negli Usa la Fed annuncia che la lotta per ridurre l'inflazione all’obiettivo del 2% sarà più lenta e più lunga di quanto molti si aspettassero solo uno o due mesi fa. D'altra parte, se i dati sull’occupazione continueranno a mostrare un mercato del lavoro in ottima salute, quest'anno i tassi dovranno essere aumentati ancora di più. E così, ora, i mercati arrivano a scontare un picco dei tassi al 5,75% a fine anno, anziché al 5,5% stimato solo una settimana prima. Confermiamo, dunque, il posizionamento sulla parte breve della curva dei tassi. Per i bond ad alto rendimento puoi acquistare un prodotto a scelta tra iShares $ High Yield Corp Bond (+0,2%) o AXA WF US Dynamic HY bonds A (+0,7%), mentre per i titoli di Stato Usa punta su iShares $ treasury 1-3y acc B (-0,6%), vedi anche pagine 22-23 per un approfondimento sull’economia Usa.
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