La settimana delle obbligazioni. Ha tagliato: e adesso?

La settimana delle obbligazioni
La settimana delle obbligazioni
La scorsa settimana due Banche centrali hanno dato il via al taglio dei tassi di interesse. Si tratta della Banca centrale europea e della Banca centrale canadese, che non hanno deluso le attese focalizzate su un taglio dello 0,25%. Queste due Banche erano state anticipate nella riduzione del costo del denaro dalla Svizzera e dalla Svezia, i cui Istituti centrali avevano già provveduto a tagliare nelle scorse settimane. Si trattava, però, di Paesi che non fanno parte del G7 (cioè i sette Paesi più industrializzati), come lo è invece il Canada, oppure non si trattava di una regione tra le più importanti a livello economico (l’eurozona). Durante l’anno è probabile che altre Banche centrali possano decidere di tagliare i tassi per la prima volta dopo due periodi ben definiti nella gestione della politica monetaria mondiale: il veloce e ampio rialzo dei tassi, prima, e successivamente il mantenimento del costo del denaro su livelli elevati per un prolungato periodo di tempo. Se durante l'anno potranno aumentare il numero di Banche che avranno provveduto a sforbiciare almeno una volta il proprio costo del denaro, è anche vero che ci sarà un periodo in cui i movimenti potranno non essere più all’unisono, con differenze in termini di tempistiche e numero di tagli. E poi c'è anche chi si tiene pronta ad alzare i tassi, se necessario.
BCE: PRIMO TAGLIO, MA ORA NESSUN IMPEGNO
Come da attese, la Bce ha tagliato i tassi d’interesse dello 0,25%, portando dal 4,5% al 4,25% quelli ufficiali e dal 4% al 3,75% quelli sui depositi. Quel che più interessa è, però, cosa farà in futuro la Bce. Sul punto l’Istituto di Francoforte non si è sbilanciato, dicendo che si ragionerà di volta in volta in base a dati, ma ha già rimarcato che le pressioni sui prezzi rimangono elevate, con la crescita dei salari che rimane forte e il carovita che resterà verosimilmente sopra il 2% per gran parte del 2025. Tenendo conto di ciò, le stime sull’inflazione sono state riviste al rialzo: 2,5% quest’anno (era 2,3% a marzo), 2,2% nel 2025 (era 2%) e 1,9% nel 2026 (invariato). Riviste anche le stime sull’indice di fondo: +2,8% nel 2024 (dal 2,6% di marzo), +2,2% nel 2025 (era +2,1%) e al 2% nel 2026 (invariato). Quanto al Pil, la crescita dovrebbe far segnare +0,9% nel 2024 (la stima di marzo parlava di un +0,6%), +1,4% del 2025 (+1,5% a marzo) e +1,6% nel 2026 (invariato). Come tradurre tutto questo nelle prossime riunioni? Un altro taglio a luglio continua a non essere probabile, anzi è inverosimile. Per i mesi successivi, invece, una seconda riduzione è probabile, mentre una terza, che fino a qualche settimana fa era considerata molto probabile, ora lo è un po’ meno.
GIAPPONE: PRIMA LA RIDUZIONE DEGLI ACQUISTI, POI…
La Banca centrale giapponese si riunirà questa settimana. Le attese sono per un nulla di fatto per quanto riguarda il livello dei tassi di interesse. Tuttavia, il mercato si attende un annuncio da parte della Bank of Japan di una riduzione nel piano di acquisti di bond. La restrizione monetaria avviene, infatti, in più modi: non solo agendo sul costo del denaro, ma anche ridimensionando gli altri strumenti utilizzati per fornire liquidità al mercato e la riduzione degli acquisti di bond è uno di questi. Un ulteriore rialzo dei tassi è invece previsto, secondo il mercato, nella riunione di luglio.
USA: RIMANDATI A SETTEMBRE
Un’altra Banca centrale che si riunirà questa settimana è la Fed, ma anche in questo caso l’esito è scontato: nessun taglio dei tassi. Negli Stati Uniti non sono ancora arrivati quei dati, come per esempio successo in Canada e nell’eurozona, in grado di rassicurare che il percorso dell’inflazione sia indirizzato verso il 2% obiettivo. Bisogna, dunque, aspettare e con i dati oggi a disposizione, come per esempio quello sul mercato del lavoro, luglio non è una data su cui puntare: bisogna rimandare tutto a dopo l’estate.
COME SONO ANDATI I PRODOTTI IN SETTIMANA?
Ubs Japan Treasury 1-3y (+0,8%)
Nordea 1 norwegian bond BP (invariato); Wisdomtree Long Nok Short Eur (-1,4%)
iShares $ High Yield Corp Bond (+0,7%)
Xtrackers II High Yield Corporate Bond 1D (+1%)
iShares China CNY Bond (+0,5%)
Vanguard USD Treasury Bond Ucits Etf Dis (+0,9%)
Xtrackers II US Treasuries Ucits Etf 1D (+1%)
Ishares Eu Govt Bond 5-7y Ucits Etf Dist (+0,1%)
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