La settimana delle obbligazioni: il taglio della Fed di settembre, i tassi in Brasile e in Norvegia...

La settimana delle obbligazioni
La settimana delle obbligazioni
I dati sull’inflazione Usa di luglio, compresi quelli sui prezzi alla produzione, confermano che le autorità monetarie statunitensi dispongono, in questa fase, del margine di manovra necessario per iniziare a tagliare i tassi. Inoltre, dopo i timori di un paio di settimane fa, ora i dati provenienti dagli Usa portano a credere che l'economia statunitense andrà incontro ad un atterraggio morbido. A settembre, dunque, la Fed taglierà i tassi d’interesse, ma lo farà dello 0,25%, non dello 0,5% come i mercati pensavano. Oggi, infatti, il taglio dello 0,25% è dato con una probabilità del 75% (il restante 25% è per un taglio dello 0,5%), mentre la scorsa settimana le probabilità erano per 50% di probabilità di un taglio dello 0,5% (e un altro 50% di un taglio dello 0,25%).
A settembre la Banca centrale brasiliana potrebbe alzare i tassi. Il governatore ha infatti detto che un aumento del costo del denaro è sul tavolo. Tutto dipende dai dati e non ci sono indicazioni precise, ma la Banca centrale brasiliana non è certa di raggiungere l'obiettivo di inflazione del 3%, a causa di un aumento dei costi dei servizi e previsioni di aumenti dei prezzi al consumo.
La Norges Bank ha lasciato i tassi fermi al 4,5%, come ampiamente atteso dal mercato, ma non ha modificato la sua visione sulle tempistiche del primo taglio dei tassi. Sebbene l’inflazione a luglio risulti più bassa di quanto previsto, il vero rischio per i prezzi è rappresentato dalla debolezza della corona, che frena ogni possibilità di riflessione su un taglio dei tassi.
Il Giappone è tornato a crescere, dopo la contrazione conosciuta nel primo trimestre di questo 2024. Il Pil ha fatto segnare, rispetto al trimestre precedente, +0,8%, battendo così le attese a +0,6%, mentre la crescita annuale è stata del 3,1% (+2,1% le attese). La crescita trimestrale è stata guidati dai consumi, in progresso dell’1%, quando le attese prevedevano +0,6%. I dati sui consumi del secondo trimestre fanno sperare che ci sia una ripresa della spesa delle famiglie, grazie agli aumenti salariali dei mesi corsi e che questo guidi la crescita economica. I dati del secondo trimestre consentono una maggiore serenità alla Bank of Japan, che, pur dicendosi attenta a quanto succede sui mercati, valuta comunque la possibilità di un altro rialzo dei tassi.
Infine, dalla Cina sono arrivati dei dati che, nel loro complesso, sono più negativi che positivi, mentre per la zona euro puoi leggere qui l’approfondimento sul Pil.
COME SONO ANDATI I PRODOTTI IN SETTIMANA?
Ubs Japan Treasury 1-3y (-1,9%)
Nordea 1 norwegian bond BP (-0,3%)
Wisdomtree Long Nok Short Eur (invariato)
iShares $ High Yield Corp Bond (+0,3%)
Xtrackers II High Yield Corporate Bond 1D (+0,6%)
iShares China CNY Bond (-0,6%)
Vanguard USD Treasury Bond Ucits Etf Dis (-1%, ha staccato il dividendo)
Xtrackers II US Treasuries Ucits Etf 1D (-0,4%)
Ishares Eu Govt Bond 5-7y Ucits Etf Dist (-0,3%)
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