Asta Bot 12 novembre: caratteristiche e consiglio del titolo offerto
Asta BoT 12 novembre
Asta BoT 12 novembre
Il 12 novembre il Tesoro offrirà un nuovo BoT a 12 mesi - trovi tutte le caratteristiche del titolo e le tempistiche dell'asta nella tabella qui sotto.
Cosa fare con questo titolo? Obbligazioni in euro con scadenza 12 mesi sono indicate come "possibile acquisto. Possono essere dunque acquistate solo e solamente se si replica la strategia barbell o la ladder. In caso contrario, non va acquistato.
COSA SONO I BOT
I BoT, Buoni ordinari del Tesoro, sono titoli di Stato con scadenza massima di un anno e rientrano nella tipologia di titoli “zero coupon” (senza cedola). Questo significa che il rendimento di queste obbligazioni è basato non sul pagamento di una cedola (coupon), ma avviene con una remunerazione a scarto di emissione. Cosa significa?
Vuole dire che il titolo viene emesso a sconto, ossia pagato al momento della sottoscrizione per un valore inferiore a quello del valore nominale (100). L’investitore riceverà però a scadenza il valore nominale, quindi il suo guadagno sarà dato dalla differenza tra questo valore e quanto versato in fase di emissione o sottoscrizione. Questo è il rendimento, lordo, del BoT a cui poi bisogna applicare la tassazione.
COME VENGONO COLLOCATI I BOT?
Rispetto agli altri titoli di Stato, per collocare i BOT in asta si usa l’asta competitiva – negli altri casi si usa l’asta marginale. La differenza tra le due sta nel criterio di presentazione delle offerte: nell’asta marginale le richieste vengono fatte indicando il prezzo; nell’asta competitiva, invece, le richieste vengono fatte indicando il rendimento.
In pratica, gli operatori autorizzati a partecipare all’asta dei BOT possono presentare fino a 5 domande, ciascuna con un rendimento diverso di almeno 0,001 punti percentuali e per un importo minimo di 1,5 milioni di euro. Questo meccanismo crea la “competizione” tra i partecipanti, da cui deriva il nome di asta competitiva. Le richieste vengono accolte partendo da quelle con i rendimenti più bassi e si va avanti fino a esaurire l’offerta disponibile. Se le domande superano la quantità di titoli emessi, viene effettuato un riparto tra chi ha presentato richieste al rendimento più vicino al limite accettato. In pratica: se la domanda è più alta dell’offerta, i titoli non bastano per soddisfare tutti; quindi, si distribuiscono “a pezzi” tra chi ha fatto offerte accettate, in modo che ognuno riceva solo una parte di quanto aveva chiesto. Per mantenere i rendimenti in linea con quelli di mercato, viene stabilito un rendimento minimo e un rendimento massimo accoglibile, chiamati anche “rendimento di salvaguardia” e “rendimento di esclusione”.
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