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Finanza sostenibile: l'impegno dell'Unione Europea

18 luglio 2017

18 luglio 2017

Nel rapporto di fine gennaio redatto della Commissione europea sono stati indicati 8 punti da sviluppare nei prossimi anni per garantire e gestire un'efficace finanza sostenibile. Tra le principali novità: un vocabolario unico e un sistema comunitario per classificare le obbligazioni verdi

La finanza sostenibile è fondamentale per lo sviluppo dell'economia circolare.  E fra i temi che affronteremo al nostro FestivalFuturo, in programma dal 28 al 30 settembre, ci sarà un panel interamente dedicato agli investimenti sostenibili per l'ambiente e per la società. Anche la Commissione europea vuole incrementare, attraverso politiche comunitarie, la diffusione della una finanza sostenibile. Nel suo ultimo rapporto, redatto a fine gennaio, indica 8 fattori chiave che devono essere potenziati tra gli Stati mebri: vediamoli assieme.

 

1) Adottare una terminologia comune di "sostenibilità" 

Se l'Europa vuole mobilitare capitali su vasta scala per lo sviluppo sostenibile, ha bisogno di un sistema di classificazione tecnicamente robusto e condiviso per stabilire con chiarezza cosa sia “sostenibile” nel mercato. La classificazione interessa una vasta gamma di attività ed investimenti che possono essere collegati all'accordo di Parigi (firmato nel 2015) e agli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG). 

2) Chiarire le responsabilità degli investitori istituzionali per meglio abbracciare l'orizzonte a lungo termine e le preferenze di sostenibilità 

Collegare in modo esplicito i doveri degli investitori istituzionali, in base alle preferenze d'investimento sostenibili dei singoli individui, è fondamentale per ottenere un sistema finanziario più sopportabile. Una proposta europea complessiva garantirebbe che il cambiamento avvenga su tutta la catena d'investimenti e nel medesimo momento.

 

3) Aggiornare le regole di rendicontazione delle attività non finanziarie per rendere i rischi di sostenibilità pienamente trasparenti a partire dai cambiamenti climatici

Da quest'anno sussiste l'obbligo di pubblicare la documentazione non finanziaria per le società più grandi. Ma le tempistiche e le modalità non sono uguali nei diversi paesi dell'UE. Per questo sono necessarie riforme sulle regole di rendicontazione a livello regionale e globale. Ciò contribuirà a chiarire l'orizzonte temporale associato ai fattori di rischio materiali e all'analisi degli scenari di clima per le grandi aziende nei settori chiave esposti ai rischi di transizione energetica, incluso il settore finanziario.

 

4) Aumentare la consapevolezza dei piccoli risparmiatori in materia di finanza sostenibile attraverso un'adeguata consulenza sugli investimenti, marchio di qualità ecologica e standard minimi SRI (investimenti, sostenibili e responsabili).

I cittadini con risparmi da investire devono avere la possibilità di scegliere portafogli che riflettono la loro sostenibilità e le loro preferenze etiche. In questo modo si porterebbe una parte sostanziale delle attività finanziarie dell'UE in un pool di capitali che contribuiscono realmente alla finanza sostenibile.

 

5) Sviluppare e implementare standard ed etichette di sostenibilità ufficiali europee, a partire dalle obbligazioni verdi

E' necessario uniformare i criteri con cui vengono stabiliti gli investimenti sostenibili a livello comunitario. Il mercato delle obbligazioni verdi non ha ancora raggiunto il suo pieno potenziale e rappresenta una percentuale modesta del totale delle obbligazioni in circolazione. Il suo impiego è stato comunque molto proficuo per il sostegno della finanza sostenibile (le aziende hanno avuto un miglioramento dei prezzi e minor rischio sul mercato rispetto alle obbligazioni tradizionali).

6) Istituire il SIE “sustanaibility infrastructure europeen"

Nella mobilitazione del capitale per gli investimenti in Europa sono stati compiuti molti progressi attraverso il piano di investimenti Juncker. Il piano ha avuto successo ed è stato efficace, ma serve un'implementazione degli investimenti infrastrutturali da parte degli investitori privati e non, assieme a un progetto d'ambiente che definisca nel tempo la politica dei prezzi.

 

7) Governance and Leadership 

Serve promuovere una riforma della governance dell'azienda in modo che la cultura aziendale nel settore finanziario possa essere meglio allineata con una prospettiva a lungo termine. Le norme e i valori devono rispettare la promessa di un sistema finanziario sostenibile a beneficio della società.

 

8) Includere la sostenibilità nel mandato di supervisione delle autorità di vigilanza europee e ampliare l'orizzonte del monitoraggio dei rischi

Nel settembre 2017 la Commissione ha annunciato che l'imminente piano d'azione per la finanza sostenibile comprenderà disposizioni volte a rafforzare il quadro normativo e di vigilanza per mobilitare e orientare i flussi di capitali privati verso investimenti sostenibili. Tra le proposte c'è la revisione della legislazione delle regole EBA affinché tengano conto dei fattori ESG (ambiente, società e governarce) e dei possibili rischi correlati per una finanza sostenibile. 

 

Sulla base di queste 8 raccomandazioni la Commissione europea ha diffuso a marzo il seguente un Piano d'azione:

1) Entro il 2019 sarà in vigore la tassonomia per le attività sostenibili e i marchi di certificazione per le obbligazioni verdi.

2) Saranno integrate le direttive Mifid e IDD con indicazioni puntuali sulla finanza sostenibile, in modo che le caratteristiche di sostenibilità dei prodotti siano prese in considerazione per capire se un determinato prodotto finanziario è adeguato per l’investitore. Allo stesso modo nel questionario di profilatura saranno inserite domande per capire l’interesse del soggetto rispetto alla sostenibilità dell’investimento.

3) A partire dal secondo trimestre del 2018, la Commissione si impegnerà con tutte le parti interessate per esaminare l’opportunità di modificare il regolamento sulle agenzie di rating per imporre loro di integrare esplicitamente i fattori di sostenibilità nelle loro valutazioni in modo proporzionato al fine di tutelare l’accesso al mercato degli operatori di dimensioni ridotte.

4) La Commissione cercherà di integrare i giudizi sulla sostenibilità nei requisiti di patrimonio e rischio richiesti a banche e assicurazioni. 

 


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