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Car sharing e mezzi pubblici? L'italiano preferisce l’auto

03 maggio 2018

03 maggio 2018

Insoddisfatti dei mezzi pubblici, gli italiani preferiscono l’auto privata, soprattutto dove i veicoli in condivisione sono ancora un sogno. Questo è quello che emerge dalla nostra inchiesta sulla mobilità. Ne parleremo durante il nostro Festival Ri-Generazioni all'Unicredit Pavilion di Milano il 28-29-30 settembre.

L’Italia è un Paese di automobilisti incalliti, che usa i mezzi pubblici solo occasionalmente. Ma è una questione culturale o abbiamo quasi l’obbligo di metterci al volante perché le nostre città non offrono alternative valide? Abbiamo condotto un sondaggio in quattro città italiane (Milano, Torino, Roma, Napoli). Il risultato? Insoddisfazione e lamentele verso i mezzi pubblici. Nel nostro paese lo spostamento collettivo compete poco con quello su mezzi privati. I viaggiatori non fanno sconti a nessuno: i trasporti pubblici sono troppo costosi, lenti e non sempre sicuri.

Si preferisce l’auto

La maggior parte degli intervistati dell'inchiesta non usa il trasporto pubblico con regolarità. Si tratta per l'80% di lavoratori, che compiono quotidianamente spostamenti casa-ufficio, e per il 20% di pensionati. Il dato principale è che il 70% del campione dichiara di utilizzare il mezzo privato per spostarsi. E visto che l'inchiesta considera solo persone residenti in grandi città, in cui c'è maggiore disponibilità di alternative di trasporto rispetto ai centri minori, emerge chiaramente che la mobilità urbana è ancora troppo vincolata alle quattroruote. In provincia, l'uso dell'auto è molto probabilmente ancora più diffuso.

Il mezzo pubblico più utilizzato è l’autobus, a seguire la metropolitana, sfruttata in particolare a Milano (la usa una persona su due), molto meno a Roma (21%). La soddisfazione dipende molto dal servizio utilizzato. Roma e Napoli giudicano negativamente metro e autobus e la rete di trasporto pubblico nel suo complesso.

Milano è la città in cui il trasporto pubblico è più apprezzato, Torino eccelle per la metropolitana, ma il resto è da migliorare, Napoli e Roma lasciano profondamente insoddisfatti i cittadini dell'inchiesta. In particolare, i disservizi ripetuti di Atac vanno avanti da tanto tempo e quotidianamente rappresentano una parte della cronaca cittadina; per questa ragione abbiamo chiesto ai romani di dire basta con questa situazione, lanciando un'azione di classe contro Atac, nella quale chiediamo il rimborso del 50% di quanto gli abbonati all'azienda di trasporti hanno pagato dal 2015 al 2017.

In queste due città, infine, molti preferiscono fare a meno delle due ruote perché si sentono poco sicuri e valutano in modo molto negativo le piste ciclabili, peraltro giudicate scarse.

Tempi lunghi e costi troppo elevati 

Per compiere lo spostamento principale della giornata in media i romani impiegano 42 minuti, e quasi uno su dieci ha bisogno addirittura di almeno un'ora per raggiungere la destinazione. Sempre nella capitale, uno su quattro impiega più di un'ora. A Torino i cittadini sprecano decisamente meno tempo, in media 32 minuti. In media, la spesa per muoversi in città, considerando ogni mezzo, è di 80 euro al mese. 

App, taxi e car sharing 

Si parla del boom dei veicoli in condivisione (come car sharing o bike sharing), ma spesso si tratta di dati da interpretare. Nella nostra inchiesta pochissime persone hanno risposto di utilizzare l'auto in condivisione almeno una volta alla settimana e per di più solo a Milano e a Torino, addirittura a Roma non abbiamo nemmeno potuto raccogliere un numero di dati sufficiente per essere considerato statisticamente valido. A Napoli il car sharing non è attivo. Un dato che fa la differenza, perché iscriversi al servizio e magari usarlo una volta o due per curiosità non significa che la mobilità in condivisione sia decollata. Anche nel caso dei taxi la mobilità 2.0 arranca: la classica telefonata al centralino va ancora per la maggiore.

Rispetto al taxi tradizionale, servizi di noleggio auto con conducente, come Uber, sono giudicati più comodi da usare perché offrono diverse opzioni di pagamento e perché costano di meno. Infine le app di mobilità urbana, divenute ormai numerose (molte delle quali gestite dalle aziende di trasporto locale, come Atac a Roma), sono utilizzate da una persona su due almeno una volta alla settimana.


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