L’argento ha iniziato l’anno sotto i 30 dollari l’oncia con una crescita graduale verso quota 34 fino a fine marzo (qui il grafico). Poi l’annuncio dei dazi di Trump l’ha fatto crollare nuovamente sotto il valore di 30 euro e, man mano che Trump ritrattava, l’argento ha ripreso nuovamente a crescere fino a superare in questi giorni quota 36 euro.
Il Silver Institute (https://silverinstitute.org/global-silver-market-forecast-to-remain-in-a-sizeable-deficit-in-2025/) confermava a gennaio che il mercato globale dell’argento sarebbe stato in deficit per il quinto anno consecutivo, con una domanda superiore all’offerta di circa 149 milioni di once nel 2025. Gran parte di questa domanda viene dall’industria, che assorbe oltre il 50% della produzione annua. In particolare, continua a crescere l’utilizzo del metallo nella produzione di pannelli solari, circuiti stampati, batterie e componenti elettronici. A ciò si aggiunge il nuovo slancio degli investitori istituzionali, tornati a guardare con interesse all’argento anche come asset di diversificazione.
Mentre l’oro resta il metallo rifugio per eccellenza – legato più a banche centrali, riserve valutarie e gioielleria – l’argento vive una doppia natura: bene rifugio, sì, ma anche metallo industriale. È proprio questa sua identità “ibrida” che gli permette di cavalcare fasi economiche espansive e, insieme, di beneficiare dei timori inflazionistici.
Il confronto con l’oro è utile anche per un altro motivo: il cosiddetto rapporto gold-to-silver, che misura quante once d’argento servono per acquistare un’oncia d’oro. Se ci segui da tempo sai che questo rapporto è una guida utile a capire se l’argento è sopra o sottovalutato rispetto all’oro. Ed è sulla base di questo rapporto che a febbraio ti abbiamo consigliato una piccola scommessa su Xtrackers Physical Silver (297,5 euro al 19/6; Isin DE000A1E0HS6) quando valeva 286,75 euro con le seguenti motivazioni basate sul valore del rapporto argento/oro:
“Negli ultimi 20 anni la media è stata di quasi 70. Negli ultimi 10 è salita a 80 e negli ultimi 5 a 82. A quota 90, vedi anche grafico, siamo, pertanto, su livelli molto alti. Possiamo, quindi, immaginare che da quota 90 presto o tardi scenda e lo può fare in due modi. Il primo è che cala l’oro e l’argento resta fermo o cala pure lui, ma meno dell’oro. Il secondo è che, se l’oro resta forte, o addirittura sale, l’argento potrebbe seguirlo per chiudere la differenza e riportarsi sui valori storici. Ovviamente questa scommessa, rispetto a quella diretta sull’oro ha una incertezza in più (la domanda di argento industriale), ma potrebbe portare a guadagni anche se l’oro resta stabile (l’argento raggiunge l’oro).”
Successivamente a marzo abbiamo ribadito la nostra piccola scommessa quando Xtrackers Physical Silver quando valeva 293,45 euro. Poi, col crollo dell’argento che è seguito ai dazi di Trump abbiamo ribadito la scommessa quando valeva 261,74 euro. Come puoi vedere dai prezzi attuali siamo sopra ai valori di tutti i consigli, ma un po’ meno del previsto: il problema è che l’argento è salito come speravamo, ed è ai massimi da qualche anno a questa parte in dollari, ma la debolezza del dollaro sull’euro ha ridotto un po’ questi guadagni. Che fare ora?
Di fronte a una performance positiva in pochi mesi per l’argento, il dubbio che il mercato stia correndo troppo è lecito. Tuttavia, la crescita recente dell’argento non sembra basata su una bolla speculativa: secondo molti osservatori i volumi restano sostenibili, e la spinta non arriva solo da hedge fund o speculatori a leva, ma anche da acquisti fisici, ETF su metalli preziosi e operatori industriali. Certo, non mancano i rischi a breve termine e le correzioni tecniche dopo un rally così rapido sono sempre possibili. Diversi analisti hanno fatto previsioni positive sul futuro. Basta fare un giro in rete e si vede di tutto, con visioni anche molto ottimiste che vanno, però, lette nel contesto. L’argento, a differenza dell’oro, non si estrae quasi mai come risorsa primaria: è per lo più un sottoprodotto di miniere di rame, piombo e zinco. Questo significa che l’offerta non è flessibile né pronta a rispondere a un incremento improvviso della domanda. In altre parole, se la domanda continuerà a crescere, la pressione sui prezzi rischia di intensificarsi.
Noi restiamo moderatamente positivi, sempre seguendo il ragionamento per cui presto o tardi il rapporto dovrebbe portarsi a ridosso della media storica o a causa di un calo dell’oro (che non vediamo probabile, anche se resta possibile, soprattutto se dovessero salire i tassi sui titoli di Stato Usa che sono un buon concorrente all’oro che stacca cedole a differenza dell’oro infruttifero), o con una crescita dell’argento.
Ovviamente si tratta di una scommessa che ha dei rischi e che quindi non è per il buon padre di famiglia. Visto che, comunque, una parte dell’apprezzamento dell’argento c’è già stato, il consiglio per chi avesse già comprato l’ Xtrackers Physical Silver è mantieni. Chi non l’ha comprato può ancora fare la scommessa che è basata sul rapporto tra oro e argento, ma si ricordi che proprio per la crescita dell’argento rispetto al passato è diventata meno premiante e più rischiosa.