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Per un pugno di dollari

Il mito del far west torna a fare capolino ora che gli Usa hanno deciso di abdicare al loro compito di sceriffo del mondo e di sovvertire le regole del commercio internazionale.

Il mito del far west torna a fare capolino ora che gli Usa hanno deciso di abdicare al loro compito di sceriffo del mondo e di sovvertire le regole del commercio internazionale.

Data di pubblicazione 11 aprile 2025
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Il mito del far west torna a fare capolino ora che gli Usa hanno deciso di abdicare al loro compito di sceriffo del mondo e di sovvertire le regole del commercio internazionale.

Il mito del far west torna a fare capolino ora che gli Usa hanno deciso di abdicare al loro compito di sceriffo del mondo e di sovvertire le regole del commercio internazionale.

Il mito del far west torna a fare capolino ora che gli Usa hanno deciso di abdicare al loro compito di sceriffo del mondo e di sovvertire le regole del commercio internazionale. 

Con un salto di livello inatteso negli ultimi giorni, l’alternarsi di decisioni in contraddizione tra di loro, che a molti avranno ricordato i dubbi esistenziali di un personaggio dei film di Nanni Moretti (mi si nota di più se metto i dazi o se tolgo i dazi?) ha posto importanti quesiti sull’operato della Casa Bianca, al punto che qualcuno ha parlato di aggiotaggio e qualcun altro di insider trading. Di che si tratta? L’aggiotaggio è quella pratica (illecita) con cui si cerca di manipolare i prezzi di un mercato (azionario, obbligazionario, ma non solo, vale anche per le materie prime) per trarne un profitto. L’insider trading è invece l’azione (altrettanto illecita) con cui si cerca di utilizzare informazioni privilegiate (per esempio perché si svolge un ruolo apicale in un’azienda) per trarre profitto dall’andamento di uno o più titoli. Sono entrambe pratiche che impediscono agli investitori di lottare ad armi pari, per questo esistono norme severe finalizzate a impedirle, agendo sia in modo preventivo, per esempio imponendo obblighi di trasparenza (chi ha ruoli chiave nelle aziende deve comunicare quando acquista o vende), sia applicando sanzioni per chi dovesse sgarrare. Si discuterà a lungo di cosa sia successo mercoledì 9 aprile, quando Trump ha prima annunciato sui social che sarebbe stato un buon momento per comprare, per poi dare la (buona) notizia bomba del rinvio dei dazi. Non è improbabile che alla base del caos generato ci siano imperizia e narcisismo, ma chi avesse avuto informazioni privilegiate potrebbe certamente averne approfittato. In attesa di indagini (se mai ci saranno), su una cosa possiamo stare certi: al di là del singolo episodio, nel lungo periodo anche queste possibilità di guadagno illegali si stemperano nella più vasta onda di crescita di economie e mercati. Se si investe in modo strategico, applicando con disciplina le regole base del buon investitore, anche chi non ha informazioni da canali preferenziali può portare a casa il suo pugno di dollari. In settimane da far west, il nostro invito è dunque quello di tenere sempre i nervi saldi.

 

Alessandro Sessa

Direttore responsabile Investi