Rinascimento nucleare e corsa agli SMR

La spinta verso il nucleare arriva da tre forze convergenti: sicurezza energetica, decarbonizzazione ed esplosione della domanda elettrica legata a data center e intelligenza artificiale.
La spinta verso il nucleare arriva da tre forze convergenti: sicurezza energetica, decarbonizzazione ed esplosione della domanda elettrica legata a data center e intelligenza artificiale.
Dopo un decennio di incertezze, il nucleare sta vivendo un ritorno di fiamma (vedi anche qui). La spinta arriva da tre forze convergenti: sicurezza energetica, decarbonizzazione ed esplosione della domanda elettrica legata a data center e intelligenza artificiale. Nelle proiezioni più accreditate, l’Agenzia Internazionale dell’Energia prevede un aumento consistente della capacità nucleare al 2050 grazie a nuove costruzioni e al prolungamento di vita degli impianti esistenti; nel 2023 la produzione mondiale è tornata a crescere, con fattori di capacità elevati, segno di un parco in buona salute. Sul fronte finanziario, gli sviluppatori di reattori avanzati hanno raccolto nell’ultimo anno oltre 1,5 miliardi di dollari, spesso in partnership con Big Tech alla ricerca di forniture stabili e a zero emissioni. Non mancano però rischi ben noti: costi, tempi e catene di fornitura restano sfide cruciali, che i regolatori provano ad attenuare con percorsi autorizzativi più coordinati.
Piccoli reattori modulari: di che si tratta?
Gli small modular reactor, o SMR, sono il volto nuovo di questa rinascita. Small perché di taglia ridotta rispetto alle centrali tradizionali; modular perché concepiti per essere prodotti in fabbrica e assemblati in sito come componenti standardizzate. L’approccio è duplice: ridurre il rischio di cantiere e integrare funzioni passive di sicurezza che semplificano impianti e operatività. La flessibilità dimensionale li rende adatti non solo alla generazione elettrica ma anche a produrre calore industriale, desalinizzazione e, in prospettiva, idrogeno; è questo mix di applicazioni e capacità di trovare potenziali finanziamenti a farne parlare così tanto. Restano, tuttavia, problemi di economia di scala e di armonizzazione delle regole nazionali: il successo dipenderà dalla capacità di costruire filiere e mercati abbastanza grandi nell’ambito di una produzione seriale.
Una carrellata di progetti
Sul terreno dei progetti concreti, la tecnologia più avanti in Occidente è il BWRX-300 di GE Vernova/Hitachi. In Canada, il progetto di Ontario Power Generation a Darlington è il più avanzato. Sebbene l'obiettivo iniziale fosse di ottenere la licenza di costruzione nella primavera del 2025, il processo di revisione da parte dell'autorità federale (CNSC) è ancora in corso. La decisione finale è ora attesa entro la fine del 2025, con il sito che punta a diventare la prima unità SMR operativa nel mondo occidentale entro il 2030. Negli Stati Uniti, la Tennessee Valley Authority ha presentato la richiesta per costruire a Clinch River e la Nuclear Regulatory Commission (la Commissione di regolamentazione nucleare degli Stati Uniti, NRC) l’ha ufficialmente presa in carico per la valutazione; la revisione tecnica è in corso e, se tutto procede secondo i piani, l’avvio del progetto è orientato ai primi anni 2030. In Europa orientale, la Polonia si è espressa positivamente sui presupposti di sicurezza del BWRX-300, aprendo la strada a permessi sito-specifici.
Il Regno Unito corre su una seconda pista con il Rolls-Royce SMR da 470 MWe: le autorità britanniche sono passate alla terza e ultima fase della verifica standard del progetto (Generic Design Assessment). In questa fase controllano nel dettaglio che il reattore rispetti tutte le regole di sicurezza: è l’ultimo passo prima di poter chiedere i permessi per costruire in un sito specifico. Poi ci sarà la fase finale prima dei consensi per i siti, con completamento atteso nel 2026 e obiettivo di prime realizzazioni all’inizio del prossimo decennio se arriveranno committenze e finanziamento.
Anche NuScale ha compiuto un passo decisivo: a metà 2025 la NRC ha concesso l'approvazione di progetto (Standard Design Approval) per la versione potenziata a 77 MWe per modulo, dopo la certificazione del modello precedente. Si tratta di un tassello fondamentale che dà visibilità regolatoria ai clienti. Il primo impianto resta da assegnare, ma in Romania con Nuclear Electrica prosegue l’ingegneria di dettaglio per il sito di Doicești; in uno scenario favorevole, l’entrata in esercizio di un primo impianto VOYGR potrebbe maturare entro fine decennio.
In Asia, la Cina offre il banco di prova più tangibile: l’ACP100 “Linglong One” di China National Nuclear Power è in costruzione a Changjiang (Hainan) e nel 2025 ha installato le prime pompe principali; l’avvio commerciale è atteso indicativamente nel 2026, con un ventaglio d’usi che include elettricità, calore urbano e desalazione.
Accanto agli SMR “di rete”, avanzano i micro-reattori. BWX Technologies ha avviato la fabbricazione del nocciolo del dimostrativo militare Project Pele (1,5 MWe), destinato ai test all’Idaho National Laboratory e con prima produzione elettrica prevista per il 2028. Oklo, quotata nel 2024, ha riattivato il dialogo con l’NRC: nel 2025 l’agenzia ha accettato di esaminare il suo documento tecnico sugli operatori e ha concluso il controllo preliminare per verificare che la domanda di licenza combinata (la licenza unica per costruire e gestire l’impianto) fosse pronta.; la società indica come target il 2027-2028 per la prima unità, se il percorso autorizzativo procederà senza intoppi. Nano Nuclear, infine, resta in pre-applicazione con il progetto KRONOS MMR.
Alcune considerazioni generali
Il quadro che emerge è quello di un settore in accelerazione ma con ancora diversi passi da compiere. Su alcuni fronti le barriere si stanno sbloccando — Canada e Regno Unito sul piano regolatorio, Stati Uniti sul piano dei primi cantieri — mentre altrove pesano i tempi autorizzativi, la standardizzazione dei componenti e la disponibilità di combustibili avanzati come l’ High-Assay Low-Enriched Uranium, cioè uranio a basso arricchimento, ma “alto” rispetto allo standard: contiene tra il 5% e il 20% di uranio-235 contro il 5% delle centrali normali. Se le promesse industriali della modularità verranno mantenute, la prima ondata di SMR connessi alla rete tra la fine di questo decennio e l’inizio del prossimo potrà diventare la cartina al tornasole del nuovo nucleare: più piccolo, più flessibile, più integrabile con una rete elettrica che chiede molta più potenza “pulita” per sostenere l’economia digitale.
Come investire
Nella tabella qui sotto trovi una serie di società quotate attive nel settore: alcune sono degli attori pur del settore nucleare, altri sono società che si occupano un po’ di tutto, ma che col nucleare hanno importanti connessioni. I due attori puri del settore nucleare Nano nuclear energy (US63010H1086) e Oklo (US02156V1098) non producono utili, né è previsto che ne producano da qui al 2027 breve. Sono scommesse pure sulla riuscita del loro progetto SMR. Molto rischiosi. Le altre società fanno un po’ di tutto e non è detto che il nucleare al loro interno sia particolarmente rilevante. Quelle messe meglio sono BXX Technologies (US05605H1005) quotata al NYSE e la ceca CEZ (CZ0005112300), quotata oltre che a Praga anche alla Borsa di Francoforte (ma non sullo Xetra, facilmente accessibile dall’Italia).
Conosciamole meglio: ČEZ è una società della Repubblica Ceca che produce e distribuisce elettricità e calore e fa trading di energia e gas. Opera in quattro segmenti (Produzione, Distribuzione, Mining, Altre) con impianti nucleari, a carbone, idroelettrici, biomassa, fotovoltaici, eolici e a gas. È attiva in vari Paesi europei (Polonia, Austria, Bulgaria, Turchia, Paesi Bassi, Bosnia-Erzegovina, Serbia, Cipro) e guida un gruppo con numerose controllate e joint venture. Dopo un utile di 55,76 corone ceche nel 2024, la comunità degli analisti si attende un utile di 52,19 nel 2025, 63,09 nel 2026 e 52,47 nel 2027 e anch’essa non ha mai chiuso un anno in perdita almeno fin dal 2015 e ha una buona qualità dei bilanci. In più gode pure di un momentum positivo. In questo caso, però, stiamo parlando di una società perlopiù pubblica che ha già dei reattori e che punta sulla collaborazione con Rolls Royce per gli SMR. Resta una società per certi versi interessante, ma visto che è difficile da comprare e che non è una scommessa pura sul nuovo nucleare e risente anche di dinamiche politiche locali preferiamo non consigliarla.
BWX Technologies (165,6 dollari al 27/8 US05605H1005) è un produttore specializzato di componenti e tecnologie nucleari e un fornitore di servizi, comprese lavorazioni di materiali nucleari speciali e bonifiche ambientali. La divisione Government Operations realizza reattori nucleari navali e relativo combustibile per il Naval Nuclear Propulsion Program USA, oltre a componenti di precisione, apparecchiature elettromeccaniche e attività di progettazione, produzione, ispezione, assemblaggio e collaudo, nonché materiali avanzati e leghe ad alta resistenza. La Commercial Operations progetta e produce generatori di vapore nucleari commerciali, scambiatori di calore, recipienti in pressione, componenti di reattore e altre apparecchiature ausiliarie. Secondo la comunità degli analisti dopo i 3,08 dollari di utile per azione del 2024, nel 2025 chiuderà con 3,75 dollari di utile che saliranno a 4,02 nel 2026 e a 4,48 nel 2027. Vista la buona qualità degli utili e che almeno dal 2015 non ha mai chiuso un anno in perdita, può meritare una scommessa sul fatto che se pure è un campione del nucleare “difesa”, sta costruendo un vantaggio industriale nei micro-reattori.
Per una puntata più diversificata sul settore ti confermiamo comunque il consiglio "acquista" su VanEck Uranium and Nuclear Technologies (42,325 euro al 27/8; Isin IE000M7V94E1) che va comprato in un’ottica di lungo periodo, coerentemente con la tempistica lunga di ogni progetto nel campo dell’energia nucleare.
Alcune società del settore nucleare | |||||||||||
Nome | Prezzo | Che fa | P/U | P/BV | EV/EBITDA | Momentum | Qualità | ||||
2025 | 2026 | 2027 | 2025 | 2025 | 2026 | 2027 | |||||
BWX Technologies | 166,52 usd | Componenti nucleari; micro-SMR; non solo SMR. | 44,4 | 41,4 | 37,2 | 3,5 | 29,4 | 26,2 | 23,2 | neutro | buona |
Centrus Energy | 208,67 usd | Arricchimento uranio/HALEU; non solo SMR. | 46,2 | 59,5 | 52,9 | 19,7 | 35,4 | 40,5 | 36,7 | neutro | media |
CEZ | 1.266 czk | Utility ceca; cliente/partner SMR; non solo SMR. | 24,3 | 20,1 | 24,1 | 2,8 | 6,5 | 7,9 | 8,5 | positivo | buona |
China national nuclear power | 9,25 cny | Utility CNNC; ACP100 in cantiere; non solo SMR. | 18,4 | 17,1 | 15,1 | 1,6 | 13,2 | 12,2 | 11 | negativo | media |
Constellation energy | 316,58 usd | Utility nucleare USA; non solo SMR. | 39,1 | 30,3 | 28,3 | 7,1 | 21,1 | 15,4 | 14,1 | neutro | media |
GE Vernova | 625,91 usd | Vendor BWRX-300 (con Hitachi); non solo SMR. | 82,9 | 48,6 | 34,7 | 15,4 | 48,3 | 31,7 | 23,5 | neutro | media |
Hitachi | 4.047 jpy | Conglomerato; partner di GE nel BWRX-300; non solo SMR. | 24,6 | 20,8 | 18,1 | 3 | 12 | 10,6 | 9,8 | neutro | media |
Nano nuclear energy | 33,23 usd | Startup micro-SMR; pure player (pre-licenza). | neg | neg | neg | 31,4* | neg | neg | neg | neutro | bassa |
Oklo | 74,31 usd | Sviluppatore microreattori; pure player. | neg | neg | neg | 17,2 | neg | neg | neg | neutro | bassa |
Rolls Royce | 1.057,5 pence | Holding aerospaziale; RR SMR in sviluppo; non solo SMR. | 36,8 | 32 | 28,4 | 311,4 | 21,4 | 19,5 | 17,8 | positivo | media |
Prezzi e dati di questa tabella sono al 26/8/25. Come leggere la tabella: P/U: rapporto tra prezzo e utili; P/BV rapporto tra prezzo e book value, cioè valore contabile della società, EV/Ebitda: rapporto tra il valore totale di una società (Enterprise Value: capitalizzazione borsistica + debito – liquidità in cassa) e la sua redditività misurata attraverso l’Ebitda (l’utile prima delle componenti finanziarie, tasse, svalutazioni, ammortamenti e accantonamenti). In tutti e tre i casi più bassi sono e meglio è. Per qualità dei bilanci e momentum vedi qui: www.altroconsumo.it/investi/fiscale-e-legale/metodologia. Il valore con * è relativo all'anno precedente, il 2024. |
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