Nei primi sei mesi del 2024 il settore cibo, bevande e tabacco ha messo su (in euro, dividendi inclusi) a livello mondiale solo l’1,1% contro un guadagno medio delle Borse del 12,5% trainato dalla splendida performance del settore tecnologico che ha guadagnato il 29,6% e di cui ti abbiamo parlato nel n° 1565. Per quanto la lotta ad arrivare prima rispetto a chi si occupa di intelligenza artificiale sia improba in anni di vacche grasse per le Borse come quelli che abbiamo visto, avere in portafoglio qualche titolo del settore alimentare resta utile in ottica di diversificazione nel caso presto o tardi i mercati inciampino. Poco incline a scattare quando le cose vanno bene, il settore alimentare ha in pancia società che tendono a essere penalizzate meno quando l’economia va male, se non altro perché non si può rinunciare al cibo. Non a caso il suo livello di rischio nella nostra scala che va da 1 a 5 è pari a 1/5 contro il rischio 5/5 del settore semiconduttori (ampiamente coinvolto nella corsa di questi anni). Al momento in cui scriviamo su 10 titoli in selezione all’interno di questo settore solo due sono da vendere, mentre quattro sono da mantenere e quattro sono da acquistare. In passato ti abbiamo, però consigliato diversi titoli del settore al di fuori della selezione. Alcuni ti abbiamo già detto di venderli, su altri il consiglio è stato mantieni. Facciamo il punto.
TYSON FOODS: LA BISTECCA NON È BEN COTTA
Tyson foods (56,88 dollari Usa al 11/7; Isin US9024941034) è un colosso americano del settore della carne di cui ti abbiamo parlato l’ultima volta nel n° 1559. Da allora il suo prezzo di Borsa, anche tenendo conto di un dividendo di 0,49 dollari staccato nel frattempo, è sceso.
In questi mesi la società ha annunciato sostanzialmente tre cose: il lancio di alcuni nuovi prodotti a base di alette di pollo e di carne di pollo (Honey chicken bites e Restaurant style crispy wings), l’ingresso nel suo management di una figura proveniente da Cisco Systems (settore tecnologico) e la vendita di un complesso produttivi di carne di pollo in Georgia (Usa). Per saper come è andato il terzo trimestre (l’anno chiude a settembre) occorrerà, invece, attendere il 5 di agosto.
Noi ti confermiamo attese di utile per l’anno in corso pari a 2 dollari per azione che saliranno a 3,5 nel 2024/25 e a 4,5 nel 2025/26. Sono stime più basse di quelle della media degli analisti finanziari ma bastano a farle avere dei multipli in linea col mercato. Il rischio limitato (1/5) e il momentum neutro ci confermano nell’idea che il titolo sia correttamente valutato, ma la qualità dei bilanci bassa ci induce anche a temere che la società sia ben lontana difficilmente possa tornare agli splendori del passato in cui ha superato pure gli 80 dollari, d’altronde anche gli utili sono inferiori rispetto al passato, vedi qui a fianco. Per ora mantieni il titolo, ma continua a seguirci, perché dopo la pubblicazione dei dati che usciranno ad agosto le prospettive potrebbero cambiare.
BLOOMIN’ BRANDS: CROLLA DOPO L’ADDIO DEL LEADER
Di Bloomin’ Brands (17,49 dollari Usa al 11/7; Isin US0942351083), attiva nella ristorazione negli Usa, ti avevamo parlato per la prima volta nel n° 1497 per una scommessa, ma il consiglio è diventato mantieni nel n° 1544. Da allora le notizie sono state diverse. In primo luogo, ha pubblicato i dati del 2023 con un utile per azione passato da 2,52 dollari dell’anno precedente a quota 2,93 e i dati del primo trimestre 2024 in cui sono calati rispetto allo stesso periodo del 2023 da 0,98 a 0,7 (ma il dato è negativo per 0,96 dollari per azione se si tiene conto di una perdita finanziaria straordinaria, quasi 136 milioni di dollari di rosso sull’estinzione di un debito). Le prospettive per il 2° trimestre erano di vendite stabili (+1,5%). Infine, ultima notizia, ma di un certo rilievo, a inizio maggio ha annunciato il ritiro del suo amministratore delegato, da 12 anni nella società e da 5 al comando. Morale: il prezzo del titolo che ancora ad aprile viaggiava sopra i 25 dollari è sceso nel tempo. E qualcuno si domanda se sia il momento di riacquistare il titolo. Vediamo qualche dato. Secondo la comunità degli analisti la società avrà un utile per azione di 2,5 dollari quest’anno, 2,7 l’anno prossimo, 3 nel 2026. A livello di multipli prezzo / utili e Ev / Ebitda sono molto sotto il settore, mentre prezzo / valore contabile è lievemente sopra. La qualità dei bilanci è media, il rischio è di 3/5 e il momentum neutro. Se hai già Bloomin’ Brands la puoi mantenere, sperando in un recupero delle perdite. Attenzione, però, che il fatto che negli ultimi giorni sia calata così tanto in assenza di grosse notizie è segnale che stai mantenendo una scommessa rischiosa.
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