TE Connectivity: il mercato festeggia

Nel terzo trimestre dell’anno fiscale 2024/25, TE Connectivity ha mostrato un’accelerazione decisa della propria performance finanziaria
E per noi è venuto forse il momento di un cambio di consiglio?
Nel terzo trimestre dell’anno fiscale 2024/25, TE Connectivity ha mostrato un’accelerazione decisa della propria performance finanziaria
E per noi è venuto forse il momento di un cambio di consiglio?
Nel terzo trimestre dell’anno fiscale 2025, TE Connectivity (204 dollari al 4 agosto; Isin IE000IVNQZ81, quotata a New York) ha mostrato un’accelerazione decisa della propria performance finanziaria (vedi qui per l’ultima volta in cui ne abbiamo parlato). I ricavi si sono attestati a un massimo storico di 4,5 miliardi di dollari, in crescita del 14% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A livello organico, al netto cioè degli effetti di cambi e acquisizioni, la crescita è stata comunque significativa: +9%. Questo balzo è stato alimentato soprattutto dall’ottima performance del segmento industriale, che da solo ha messo a segno un +30% su base annua.
Anche la redditività ha brillato. L’utile per azione del trimestre secondo i principi contabili GAAP è salito a 2,14 dollari dagli 1,86 di un anno fa mentre il dato “rettificato” escludendo, cioè costi straordinari e voci non ricorrenti ha toccato quota 2,27 dollari.
A livello dei primi 9 mesi il dato secondo i principi contabili GAAP è di 3,93 dollari per azione, in calo rispetto ai 9,41 di un anno fa. La versione “rettificata” è, però di 6,31 dollari per azione e si confronta con un dato “rettificato” di un anno fa di 5,62 dollari (allora c’era di mezzo un beneficio fiscale importante, tolto quello il risultato cala). Insomma, anche se a bilancio c’è un calo, di fatto, tolte le voci non ricorrenti, e quindi evidenziando il “nocciolo” delle attività siamo in crescita per tutti i primi 9 mesi. La società prevede che nel quarto trimestre che si chiuderà a settembre ci sono da aggiungere altri 2,27 dollari di utile. A questo punto avremo 6,31+2,27= 8,58 dollari di utile per azione “rettificato” per l’intero anno. La media degli analisti prevede, quindi 8,6 dollari di utile, noi siamo un filo più prudenti, ma abbiamo alzato le nostre previsioni da 8 a 8,5 dollari. E abbiamo portato a 9 dollari quelle del 2025/2026 e a 10,2 dollari quelle del 2026/27.
La società, la cui qualità dei bilanci è buona, è senz’altro ben gestita. Il rischio è 3/5 e il momentum neutro. A livello di multipli il recente balzo la rende non particolarmente conveniente, ma non è ancora troppo cara.
Tuttavia, non possiamo dimenticare che in questi giorni il mercato ha apprezzato tantissimo i suoi risultati e il titolo è balzato ai massimi, circa 200 dollari. Noi ve l’avevamo consigliata a molto meno (vedi qui per la storia del consiglio). A questo punto pensiamo che sia una buona occasione per intascare i soldi secondo il vecchio adagio vendi, incassa e semmai pentiti per aver dato freno al desiderio di fare di più. Non escludiamo che il titolo possa progredire ancora. Ma la scommessa che abbiamo fatto tempo fa ci sembra oramai andata a buon fine in un momento in cui il mondo si interroga sull’andamento dell’economia dopo l’ondata dei dazi di Trump. Il consiglio passa, quindi, da mantieni a vendi.
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