Klarna ha debuttato in Borsa: la fintech tra crescita e sfide
Klarna si quota in Borsa
Klarna si quota in Borsa
Primi giorni di quotazione per Klarna (45,2 Usd; Isin GB00BMHVL512): pochi giorni fa la società svedese ha fatto il suo ingresso al New York Stock Exchange al prezzo di 40 dollari Usa per azione, ben al di sopra della forchetta iniziale, fissata tra 35 e 37 dollari per azione. L’operazione ha permesso al gruppo di raccogliere circa 1,37 miliardi di dollari, portando la valutazione complessiva intorno ai 15 miliardi. Un traguardo importante, seppur lontano dai 45 miliardi toccati nel 2021: segno che il mercato valuta oggi con più prudenza la solidità del suo modello di business. E, come spesso accade per le nuove quotazioni, resta da capire se il titolo saprà mantenere le aspettative.
Klarna, nata nel 2005, è diventata famosa come pioniera del “compra ora, paga dopo”, un sistema che permette ai consumatori di dividere il costo di un acquisto in più rate, senza interessi né procedure complesse. Questo meccanismo ha avuto enorme successo soprattutto con gli acquisti online, conquistando milioni di clienti in pochi anni.
C’è però un lato meno visibile: il rischio di credito. L’esercente riceve subito il pagamento completo, mentre è Klarna a coprire l’eventuale mancato saldo da parte del cliente. In tempi di difficoltà economiche o di aumento delle insolvenze, questo può pesare sui conti della società. Non a caso, nella prima metà del 2025 gli accantonamenti per crediti non rimborsati sono cresciuti del 39%.
Negli ultimi anni Klarna ha cercato di ampliare il proprio business e di non limitarsi più al solo pagamento rateale. L’azienda sta ampliando i propri servizi, puntando a diventare una vera e propria banca digitale. Oggi propone carte di credito, conti di deposito – te ne abbiamo parlato qui www.altroconsumo.it/investi/risparmiare/conti-deposito/analisi/2025/04/klarna-conti-deposito - prestiti e strumenti di gestione finanziaria. E nel 2025 ha persino lanciato negli Stati Uniti un servizio di telefonia mobile, con abbonamenti 5G illimitati a 40 dollari al mese. Un’iniziativa che mostra l’intenzione di diversificare le fonti di ricavo e rafforzare il rapporto con gli utenti.
Gli Stati Uniti sono ormai il mercato trainante: nel secondo trimestre i ricavi sono cresciuti del 38 per cento rispetto all’anno precedente, sostenuti da partnership con giganti come Walmart, eBay e Stripe. In Europa, invece, il settore del “compra ora, paga dopo” ha ancora margini di crescita significativi: secondo le stime, potrebbe espandersi a un ritmo del 9% l’anno fino al 2030.
Dopo anni di perdite Klarna è riuscita a chiudere il 2024 con un utile. Ma il 2025 ha riportato alla luce alcune fragilità. Nel 1° trimestre la società ha perso circa 99 milioni di dollari, nonostante ricavi in aumento. Nel 2° trimestre i ricavi sono saliti a 823 milioni di dollari, con un incremento del 25% su base annua, e l’utile operativo ha toccato i 29 milioni. Tuttavia, i maggiori costi e i nuovi accantonamenti hanno portato a una perdita netta complessiva di 52 milioni di dollari.
Il percorso verso una redditività stabile resta dunque in salita. A complicare lo scenario c’è anche la possibilità che il settore del pagamento rateale venga sottoposto a norme più severe nei prossimi anni, riducendo i margini di manovra della società.
Klarna può, tuttavia, contare su una base impressionante di oltre 111 milioni di utenti attivi e quasi 800.000 partner commerciali. Il suo modello di pagamento continua a piacere ai consumatori, nonostante le incognite legate alla sostenibilità dei profitti e all’esposizione creditizia.
L’Ipo a 40 dollari per azione riflette aspettative elevate, ma il profilo rischio-rendimento non appare ancora convincente. Per questo motivo riteniamo che non sia opportuno acquistare il titolo nel breve termine. Una scelta più prudente è attendere sviluppi concreti sul fronte della redditività e maggiore chiarezza sul piano regolamentare, prima di considerare un investimento.
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