Il 2025 delle Borse: tra bilanci e prospettive
Borse tra un bilancio del 2025 e le prospettive per il 2026
Borse tra un bilancio del 2025 e le prospettive per il 2026
L’anno che si appresta a chiudersi si può dire, in generale, positivo per le Borse, con rialzi a doppia cifra sia negli Usa (+48,9% lo S&P500, +22,2% il Nasdaq), sia nell’eurozona (+17,4%), con Borse come Milano (+30,5%) e Madrid (+48,9%) che hanno corso più della media. Ma cosa ci aspetta nel prossimo anno? Proprio la crescita del 2025 (e degli anni precedenti) è il primo punto di attenzione, perché rappresenta una vulnerabilità: basta qualche notizia negativa, o anche solo meno positiva del previsto, per cambiare il mood del mercato. I mercati sono in una fase “matura”, con una crescita che è influenzata in modo sostanziale da pochi, grandi titoli e una situazione sia geopolitica (conflitti e tensioni ancora in corso), sia economica (inflazione, politiche delle Banche centrali, politica fiscale Usa e bilancio pubblico…) non del tutto lineare e prevedibile. Un altro aspetto da monitorare è la valutazione di specifici settori.
Partiamo dal settore finanziario. Nel 2025 ha corso parecchio, specie in Europa (+54,2% i finanziari europei e +79,3% nello specifico le banche): è proprio la forte presenza di questi titoli ad aver trascinato le Borse di Madrid e Milano su rialzi superiori alla media europea. La redditività in crescita, il rafforzamento dei coefficienti di solidità e le operazioni straordinarie sono le motivazioni alla base del risultato del 2025, ma basta per pronosticare un risultato altrettanto brillante nel 2026? Le prospettive restano positive, e il settore finanziario è uno dei potenziali grandi beneficiari dell’AI, con la tecnologia che può automatizzare sempre più le procedure e snellire i costi. Ma a questi prezzi, il settore nel suo complesso è, secondo noi, solo da mantenere, per nuovi acquisti si può puntare su singoli titoli. Altro settore in cui la svolta tecnologica sarà il leit-motiv dell’anno è quello delle telecom (+24,3% nel 2025), come hanno dimostrato anche le novità arrivate da Telecom Italia proprio nelle ultime settimane. Ai prezzi attuali, tuttavia, anche questo settore è al più da mantenere.
Visto che abbiamo accennato all’AI, passiamo al settore tecnologico. Nel 2025 non sono state solo le “Magnifiche 7” a trainare: i fornitori dell’ecosistema IA, in particolare i semiconduttori (+46,9%), hanno registrato i migliori risultati. E nel 2026? L’AI resterà il principale catalizzatore, tanto che c’è spazio per qualche scommessa (vedi Investi n° 1633). In alternativa, anche in questo caso si può puntare su singoli titoli indicati nelle tabelle.
Passando a risultati meno eclatanti, il settore alimentari e bevande è rimasto sostanzialmente al palo nel 2025, complici i costi elevati che non sempre possono essere trasferiti in aumenti ai consumatori, comprimendo così i margini di redditività. E il 2026? L’attrattiva del settore è il suo profilo difensivo, ma in generale i beni di consumo di prima necessità restano, al più, da mantenere. Tra i settori “deludenti” nel 2025 c’è quello dell’energia, tra i pochi comparti in territorio negativo (-2,2%) principalmente a causa del prezzo del petrolio (-16,6%). La prossima settimana dedicheremo un approfondimento specifico a questo settore, per ora limitati a mantenerlo.
Chiudiamo con un’occhiata al settore auto, che dopo un 2024 difficile è tornato a crescere nel 2025 (+16,9%). Dopo essere stato dominato dalla spinta tecnologica, il 2026 sarà dominato da un approccio più “pratico” per tener conto del difficile contesto internazionale. A questo settore abbiamo dedicato un approfondimento che trovi qui.
NB
Le variazioni citate qui sopra sono calcolate sui dati alla chiusura del 26/12/25, ultimo giorno di Borsa prima della pubblicazione di questa analisi.