Cyberavvento: c’è chi propone di fare shopping natalizio con le criptovalute
Le criptovalute possono essere una soluzione per comprare regali di Natale?
Le criptovalute possono essere una soluzione per comprare regali di Natale?
Lo abbiamo detto più volte, ma lo ripetiamo, perché è importante. Si può parlare di moneta per qualunque “cosa” abbia le seguenti tre funzioni. Primo: è un mezzo per dare i prezzi ai beni (si dice numerario) per cui per esempio grazie all’euro possiamo dire che il tal panettone vale “8 euro”. Secondo, è un mezzo di pagamento (con gli euro ci paghiamo il panettone). Terzo, è una riserva di valore: se mettiamo delle banconote da 10 euro in un vaso di vetro in dispensa tra il mais e il tonno e dopo un anno le prendiamo, possiamo comprarci ancora qualcosa. Le criptomonete, al di là del nome, hanno sempre fatto fatica a seguire questi standard. A meno che non siano delle stablecoin (il cui valore è legato a una valuta come il dollaro) sono delle riserve di valore molto incerte, perché un giorno potresti essere ricchissimo e quello dopo sul lastrico. Raramente si fissano i prezzi in criptovalute (anche qui perché sono ballerine). Infine, per i pagamenti… non si usano molto spesso, ma ultimamente se ne parla sempre di più.
| In Europa si parla molto di euro digi-tale. Per saperne di più, vai sul sito della Bce (www.ecb.europa.eu/paym/digital_euro/html/index.it.html). Per sapere quali sono le nostre richieste alla Bce sul tema dell’euro digitale, vai qui: www.altroconsumo.it/soldi/conti-correnti/speciali/euro-digitale. |
Quando ci si tiene informati sulle criptovalute capita di andare incontro ad articoli come questo: www.ccn.com/education/crypto-christmas-list-of-companies-accepting-cryptocurrencies-this-festive-season/, in cui si danno indicazioni su chi accetta criptovalute come mezzi di pagamento. Siamo perlopiù fuori dall’Italia, dove in alcuni casi ci si può attovagliare nei fast food e pagare in Bitcoin. Ma non mancano possibilità anche da noi. Per esempio, su www.coinsbee.com è possibile comprare buoni acquisto Amazon con criptovalute. Il problema? Nel momento in cui scriviamo (al 4/12) un buono Amazon da 100 euro costa 0,0027366 bitcoin, che è l’equivalente di… 104,93 euro! Discorso simile per le altre criptovalute. Di fatto sono impliciti costi di transazione tali da rendere queste soluzioni per acquistare delle carte regalo più una curiosità che altro. E un altro limite non da poco, almeno nel caso del BitCoin, è il taglio: se un BitCoin vale 35.646,88 euro (prezzo all’1/12), significa che pagarci un hamburger in un fast food dove il menu costa, poniamo 12 euro, vuol dire pagare 0,00033663 Bitcoin. Un simile numero di decimali è ingestibile con facilità per un occhio umano per cui la funzione di “numerario” della valuta si fa assai faticosa. Non è un caso che là dove c’è stata iperinflazione e boom di zeri sono poi spesso passati a rifare una valuta “pesante” togliendo gli zeri (vedi sotto). Anche se l’idea di usare le criptovalute per i regali di Natale è simpatica, la marcia verso il loro uso come monete è lunga. E questo, almeno al di fuori dai mercati finanziari, contribuisce a un futuro ancora molto incerto e ci rende, pertanto, molto incerti sul loro reale interesse come investimenti.
| Nel 2005 la lira turca, il cui cambio era sceso sotto 1,5 milioni di lire turche per un solo dollaro Usa, fu sostituita dalla nuova lira turca, con un tratto di penna che abolì ben 6 zeri (il cambio fu di una nuova lira contro 1.000.000 di quelle vecchie). |
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