Investimenti in terre estreme

criptovalute: istruzioni per l'uso
criptovalute: istruzioni per l'uso
Solo quindici anni fa le criptovalute non esistevano, poi è arrivata una invenzione straordinaria, il Bitcoin: un codice informatico che, grazie alla crittografia, aveva la caratteristica di poter essere scambiato come una moneta senza il rischio di subire quei processi di copia e distribuzione tipici dei codici informatici che sarebbero la manna di qualunque falsario di monete. Il BitCoin nasceva come scommessa intellettuale e si candidava ben presto a svolgere le tre funzioni tipiche della moneta: mezzo di scambio, riserva di valore e numerario (cioè unità di misura per fissare i prezzi dei beni). Per di più, essendo strutturato in maniera da poter essere coniato solo in pezzi limitati, si candidava a fare diretta concorrenza all’oro come bene rifugio in un momento in cui le banche centrali stampavano grandi quantità di moneta (operazione teoricamente inflattiva, anche se allora non lo fu, almeno fin da subito). Infine, era tale da sfuggire ai canali ufficiali di pagamento, cosa ottima per chi dovesse pagare in nero.
Poi la storia è andata diversamente: forte di un successo planetario e della dirompente innovazione della sua tecnologia che ha generato ben presto migliaia di imitazioni, il BitCoin ha visto il suo prezzo prima volare sulla scia dell’entusiasmo e poi crollare sulla scia di chi voleva portare a casa i guadagni. Oggi, di fatto, non è mezzo di scambio se non limitato (solo uno Stato centramericano lo riconosce come moneta), come riserva di valore è risultato troppo ballerino e come numerario non ha funzionato. Morale, non si può parlare di moneta. Il BitCoin, e tutte le criptomonete che sono nate dopo il suo boom, restano qualcosa di assai volatile, strumenti finanziari di cui è difficile prevedere l’andamento perché è slegato dall’economia reale, ma influenzato solamente dalle notizie che li riguardano (per esempio la creazione di prodotti finanziari che si basano sulle criptovalute). Certo in essi c’è chi vede il futuro dei sistemi di pagamento e dei valori immobiliari che possono essere scambiati con la blockchain, ma per il risparmiatore comune l’attesa che queste rivoluzioni si concretizzino e che lo facciano proprio attraverso le criptomonete che ha acquistato sono eventi molto incerti. Insomma, non sono investimenti adatti al piccolo investitore. Chi fosse, comunque interessato a seguirne l’evoluzione trova sul nostro sito un convertitore di criptovalute che lo aiuterà a convertirne il valore in euro: www.altroconsumo.it/investi/calcolatori/convertitore-di-criptovalute#cryptoconverter.
La tassazione dell’acquisto diretto di criptovalute è un altro elemento che aggiunge complessità a questo tipo di investimenti.
Se proprio intendi investire in criptovalute, preferisci sempre prodotti finanziari quotati sui mercati europei che ne replicano l’andamento. In questo modo, non eviti il rischio di perdite, ma almeno finirai per operare in un contesto regolamentato che è generalmente più sicuro.
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