Sebbene la data di nascita come idea sia precedente, il lancio della piattaforma Polkadot risale al 2020. Siamo quindi in un ambito relativamente recente nel mondo delle criptovalute, ma se si tiene conto che con circa 9 miliardi di dollari di capitalizzazione (dato a fine maggio 2024) è tra le prime 15 criptovalute al mondo, il suo successo è stato quantomeno rapido. Polkadot nasce come blockchain per scambiare messaggi e fare transazioni senza il sostegno di terze parti. Il suo Token (DOT) ha tre compiti (spiegati qui: https://polkadot.network/features/dot-token/): permettere ai suoi titolari il controllo del sistema (nel bitcoin questo è a carico dei minatori), permettere ai titolari di ottenere ricompense tramite lo staking, fornire la base per le catene di blocchi creati dagli utilizzatori che vogliono usare l’infrastruttura di Polkadot.
Se vai sul nostro convertitore di criptovalute vedrai che come già per altri casi simili, questa criptovaluta ha avuto momenti di grande gloria a ridosso degli anni del suo lancio, con prezzi che nel corso del 2021 hanno superato anche i 40 dollari, ma che si sono ridotti successivamente anche solo a un decimo di quello che erano (ottobre 2023).
Anche per Polkadot abbiamo diversi prodotti quotati su Borse europee, in tabella trovi quelli presenti sul circuito tedesco Xetra, ma ne esistono di quotati anche ad Amstredam e a Parigi e sempre sul listino Svizzero c’è una discreta scelta.
Al solito non si tratta di prodotti pensati per il buon padre di famiglia: il rischio di farsi male investendoci rimane ad oggi molto alto.
NOME DEL PRODOTTO | ISIN |
21Shares Polkadot ETP | CH0593331561 |
CoinShares Physical Staked Polkadot | GB00BNRRFW10 |
VanEck Polkadot ETN | DE000A3GSUC5 |
WisdomTree Physical Polkadot | GB00BNGJ9H18 |