Questi giorni è salita alla ribalta la notizia che Voyager digital, una piattaforma canadese di trading di criptovalute ha portato i libri in tribunale. Sotto i riflettori è finita l’attività di prestito di criptovalute, attività che permetteva tassi d’interesse piuttosto interessanti alla clientela, che ha iniziato ad avere problemi a seguito dei recenti crolli dei prezzi delle criptovalute.
Questo non è il primo caso di fallimento nel mondo delle criptovalute a cui assistiamo in questi mesi, te ne abbiamo parlato anche di recente a poca distanza dal caso della criptovaluta Terrausd. Il 2022 sembra, infatti, un anno di resa dei conti per le criptovalute che hanno perso buona parte del loro valore. Per fare solo un esempio il BitCoin, la più iconica di tutte, che solo pochi mesi fa viaggiava ancora sui 50.000 dollari Usa è scesa a valori intorno ai 20.000 dollari. Questi crolli generalizzati sono legati al rialzo dei tassi americani che rendono man mano più redditizi gli investimenti in titoli di Stato Usa attirando l’attenzione degli investitori. Ma c’è di più: ci si interroga sempre più spesso se la crescita vertiginosa avuta dal mercato delle criptovalute nel corso degli ultimi anni non sia stata eccessiva. Al di là della moda le criptovalute sono un modo per cavalcare importanti innovazioni tecnologiche e nuovi modi di scambiarsi valori economici da una parte all’altra del mondo e perfino per attuare dei contratti. Tuttavia è lecito chiedersi se l’euforia per queste novità non sia andata ben oltre il loro valore economico.
Probabilmente il fallimento di Voyager Digital non sarà l’ultimo e altri ancora ne verranno. Nei prossimi mesi si dovrà, quindi, navigare a vista. I consigli pratici sono i seguenti. Il primo, più generale, è di stare molto attento prima di mettere dei soldi in criptovalute. Non è che dopo essere calate pesantemente debbano per forza riprendersi. Può darsi, ma non è detto. Il rischio di perdere parte o tutti i tuoi soldi resta elevata. Nel caso, per le tue scommesse, preferisci dei prodotti finanziari quotati sui mercati europei (ce ne sono diversi) che almeno finiscono sotto i riflettori delle autorità di controllo. Questo non ti mette al sicuro se la criptovaluta a cui hai investito azzera il suo valore, ma certamente diminuisce il rischio di incidenti di percorso dovuti a situazioni poco chiare che è difficile immaginare in anticipo se non si è già esperti del settore. Evita di investirci tramite prodotti altamente speculativi come i Cfd (contratti per differenza) che spesso sono la via maestra con cui ti consigliano di investirci. In realtà sono prodotti altamente sofisticati che portano la maggior parte di chi ci investe a perdere denaro (non lo diciamo noi, ma le piattaforme di trading stesse a pubblicare quanta gente in proporzione, ci perde) occhio, quindi, quando navighi nel sito di queste società di trading che il cartello di pericolo è bene in vista. Infine per chi sceglie di comprare direttamente criptovalute, fai attenzione a dove sta il tuo wallet (il posto informatico in cui vengono depositate le tue criptovalute) e che sia ben separato da quello che contiene le criptovalute della società di trading di cui ti stai servendo.