La tecnologia, anche se ogni tanto soffre, resta il futuro

Il ciclone Trump non ha risparmiato il settore tecnologico che ha ripiegato dai massimi.
Il ciclone Trump non ha risparmiato il settore tecnologico che ha ripiegato dai massimi.
È molto difficile catturare la realtà del mondo della tecnologia nella sua strutturata complessità, ma un paio di aneddoti ci aiuteranno. Tra il 28 e il 30 aprile si è tenuto ad Addis Abeba il convegno Innovation Africa 2025 (https://innovation-africa.org/2025/ con un focus sull’educazione, ma non solo, e molti panel, alcuni dal titolo significativo come Potenziare l'istruzione africana attraverso la trasformazione digitale: lezioni dall'esperienza dell'Uruguay oppure Introduzione delle tecnologie digitali per sviluppare competenze imprenditoriali. Qualche giorno prima si era tenuta a Dusseldorf una fiera del vino (ProWein 2025) e tra i tanti eventi Rob Hollands (manager apicale di Proof 8 www.proof-8.com azienda che aiuta la digitalizzazione delle distillerie) ha spiegato come la tecnologia stia aiutando tracciabilità, trasparenza e produzione nel mondo degli alcolici. Siamo di fronte a due esempi agli antipodi, ma assai significativi di quanto spazio sia ancora rimasto per la digitalizzazione. In Africa ci sono vaste praterie in cui potrà espandersi la tecnologia in cui un continente da 1,4 miliardi di abitanti non ancora sulla frontiera tecnologica. Qui da noi l’innovazione può aiutare i settori più tradizionali a crescere in produttività ed efficienza.
Già questo rende intuibile quanto la crisi che sta affrontando il settore tecnologico in queste settimane non sia strutturale, ma si leghi alle caratteristiche del ciclone trumpiano che, fortemente avverso a chi vuole fare business transfrontaliero, ha scombussolato con i dazi catene di approvvigionamento internazionali ben consolidate e, soprattutto, ha gettato incertezza sul futuro. L’erraticità delle misure trumpiane, infatti, pone spesso dubbi su come reagire e adattarsi. Una strategia buona in un momento potrebbe non essere buona in un secondo momento, e viceversa. Inoltre, non è facile deconsolidare strutture integrate transfrontaliere che si sono create nel corso di decenni di investimenti. Tanto più che, appunto, l’amministrazione trumpiana potrebbe venire azzoppata nelle elezioni di medio termine a cui manca meno di due anni e comunque finirà tra quattro anni essendoci il termine dei due mandati per i presidenti Usa.
Un bel caos, all’interno di un mondo strutturalmente in ascesa. Vediamo, allora, come se la sono cavata i nostri consigli e cosa fare per il futuro, ricordandovi che i tre principali titoli del settore tecnologico preso nel suo complesso sono americani e si tratta di Apple (mantieni), Microsoft (acquista) e Nvidia (mantieni).
Invesco Technology S&P US (535,43 euro al 29/4, Isin IE00B3VSSL01, clicca qui) che punta sulla tecnologia Usa è passato da acquista a mantieni nel n° 1582, quando valeva 636,52 euro. A gennaio era arrivato a toccare anche quota 685 euro, poi, ovviamente è calato. Ora è poco sotto il valore di quando consigliammo di passare da acquista a mantieni. Rispetto a novembre scorso sono passati, però, oltre cinque mesi e le cose oggi sono più chiare. Il clima di incertezza attuale è almeno in parte inglobato sui prezzi. Non escludiamo che ci possano essere altri capitomboli (il settore resta rischioso), ma chi volesse scommettere sul settore tecnologico e non solo sull’intelligenza artificiale può tornare ad acquistarlo. Attenzione: è comunque un settore più volatile e rischioso di altri. La scommessa è sulla crescita futura.
Xtrackers Msci world information technology (74,55 euro al 29/4; Isin IE00BM67HT60, clicca qui) è passato da acquista a mantieni nel n° 1580, quando la quota valeva 44,50 dollari Usa (in euro erano 45,47). Dopo aver toccato picchi sopra i 90 dollari è ridisceso ai prezzi attuali. Di fatto il peso di Paesi diversi dagli Usa è molto basso e le differenze dal precedente non sono tali da motivare un altro prodotto all’acquisto. Consiglio mantieni, confermato.
iShares Msci Global Semiconductors (5,53 euro al 29/4; Isin IE000I8KRLL9, clicca qui) è passato da acquista a mantieni nel n° 1498 quando valeva 4,48 dollari (in euro erano 4,2). Dopo aver toccato gli 8 euro lo scorso luglio è sceso ai livelli attuali. Tra i suoi principali titoli oltre a Nvidia abbiamo Asml holdings (acquista), Texas Instruments (mantieni), Applied material (vendi) e Intel (mantieni). La domanda mondiale di semiconduttori resta spinta dai data center che servono sia per le criptovalute sia per l’intelligenza artificiale: puoi tornare ad acquistare questo prodotto.
Wisdomtree Artificial Intelligence (61,61 euro al 29/4; Isin IE00BDVPNG13, clicca qui) fin qui all’acquisto è arrivata a lambire più volte il prezzo di 69 euro tra dicembre e gennaio, oggi viaggia decisamente sotto questi livelli. L’intelligenza artificiale resta un tema importante del futuro che deve ancora sviluppare tutte le sue potenzialità. Scommessa sul settore e su questo Etf quotato a Milano confermata, quindi.
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