Il grande mondo dei produttori di beni di consumo si divide in beni di consumo di prima necessità e beni di consumo voluttuari (auto, lusso…). Come dice il nome, i beni di consumo di prima necessità sono quelli legati alle esigenze di tutti i giorni. Non si tratta di un settore innovativo, anzi, in genere è assai maturo, per cui non ha certo rese brillanti, però in momenti di forte incertezza sui mercati come quello che potrebbe arrivare, è anche un settore le cui società rischiano meno di vedere i propri conti ribaltati.
Per capirci: su 5 anni le Borse mondiali hanno reso in euro e dividendi inclusi (dati a fine gennaio) l’85%, trascinati dal boom della tecnologia (+172%), mentre il risultato del settore beni di consumo di prima necessità è stato solo del 35%. Per gli Usa abbiamo avuto un +124% della Borsa trainato dal +216% dei tecnologici e un +68% per i beni di consumo. Poi, però, quando a gennaio le Borse hanno ripiegato (-0,8% quelle mondiali e -1,8% quella Usa), coi tecnologici in ritirata (-3,2% i mondiali, -3,7% gli Usa), i beni di consumo di prima necessità hanno messo su il 3,9% (mondo) e il 6,8% (Usa). Intendiamoci ciò non vuol dire che se uno scende l’altro sale, ma che è un settore che ha dinamiche sue proprie e che può essere una diversificazione azionaria interessante.
Non siamo di fronte alla garanzia di assenza di cali di Borsa, ma dovrebbe consentire di vedere conti meno in difficoltà. Per avere un’idea delle società in gioco si parla di Walmart e Costco (catene di supermercati Usa), Procter & Gamble (prodotti per la casa, dai Pampers, al Dash, da Gillette ad AZ), Coca-Cola, Nestlè, Pepsico, L’Oréal (non servono presentazioni), Philip Morris (sigarette) e Unilever (Lipton, Algida, Findus…).
Purtroppo, non è un momento in cui il settore riceva giudizi interessanti sulla base dei dati: come puoi vedere nella tabella è quasi sempre caro, solo in alcuni casi ha un indice di Sharpe elevato, tuttavia, il momentum è perlopiù neutro e la volatilità si situa su livelli bassi. In ottica extra portafoglio puoi acquistare Xtrackers Msci world consumer staples (45,77 euro al 11/3; IE00BM67HN09) dedicato ai consumi mondiali e Invesco Consumer Staples S&P US Select Sector (638,82 euro; Isin IE00B435BG20) dedicato ai consumi Usa.
Settore
e area geografica |
Giudizio |
VOL |
MOM |
VAL |
SHA |
Distribuzione e vendita di
beni di prima necessità Europa |
Neutrale |
** |
Neutro |
Conveniente |
0,37 |
Distribuzione e vendita di
beni di prima necessità Stati Uniti |
Interessante |
** |
Positivo |
Molto caro |
1,15 |
Distribuzione e vendita di
beni di prima necessità Mondo |
Neutrale |
* |
Neutro |
Molto caro |
1,07 |
Cibo, bevande e tabacco
Europa |
Non interessante |
* |
Neutro |
Molto caro |
0,19 |
Cibo, bevande e tabacco Stati
Uniti |
Non interessante |
* |
Neutro |
Molto caro |
0,64 |
Cibo, bevande e tabacco Mondo |
Non interessante |
* |
Neutro |
Molto caro |
0,48 |
Prodotti personali e per la
casa Europa |
Da evitare |
** |
Negativo |
Molto caro |
0,35 |
Prodotti personali e per la
casa Stati Uniti |
Non interessante |
* |
Neutro |
Molto caro |
0,55 |
Prodotti personali e per la
casa Mondo |
Non interessante |
* |
Neutro |
Molto caro |
0,4 |
Vol: volatilità. Mom.: momentum (tendenza che un
settore ha mostrato verso una buona o una cattiva performance). Val:
valutazione. Sha: indice di Sharpe (redditività marginale di un'attività
ottenuta per unità di rischio). Dati calcolati a fine gennaio 2025. Per saperne di più sulla nostra metodologia vedi qui. |