Attacco a Israele: come difendere i tuoi investimenti

Il punto sull'attacco ad Israele
Il punto sull'attacco ad Israele
UNA CRISI GENERALIZZATA?
La reazione dell’attacco a Israele non poteva che essere negativa per i mercati: alcuni importanti Paesi arabi, come l’Arabia Saudita, hanno preso posizione contro Israele, mentre diversi Paesi occidentali, come gli Stati Uniti, si sono già detti al fianco di Israele. Tutto questo rischia di generare un conflitto sempre più esteso con tragiche conseguenze soprattutto umanitarie, ma anche economiche. Indiziato principale è il prezzo del petrolio che nella giornata odierna è tornato a correre, con un balzo di oltre il 3% - e con quello di qualità brent di nuovo vicino ai 90 dollari al barile. Il rialzo dei costi energetici significa gravare sulle prospettive di crescita, riducendo gli utili delle società che sono quotate in Borsa e i consumi dei risparmiatori. Non per nulla l’avvio dei listini azionari è stato mediamente negativo, seppur non da modalità panico – perdite nell’ordine dell’1%. Altro problema potrebbe essere l’inflazione. Vero che un aumento del prezzo dell’energia non fa parte dell’inflazione di fondo, quella che poi più interessa le Banche centrali, ma è anche vero che periodi prolungati di inflazione elevata portano poi ad un rialzo dell’inflazione di fondo – è quello che è capitato lo scorso anno. Anche in questo caso, se il conflitto rimarrà limitato – in termini di tempo ed estensione – questo pericolo non c’è, ma ovviamente oggi siamo di fronte all’incertezza più assoluta e quanto sta succedendo rappresenta un rischio in più per i prezzi. Che altro succede di solito in questi casi?
LA RICERCA DI UNA SICUREZZA
Le Borse sono uno degli investimenti più ballerini, quindi, non sorprende che in un momento di incertezza di questo tipo si comportino in modo non brillante. Quando c’è il rischio di una burrasca, infatti, si tende a privilegiare gli acquisti dei cosiddetti “beni rifugio”, tralasciando quelli considerati più rischiosi. Questo accade anche per i Paesi: l’Italia, complice il debito elevato, è considerato un Paese meno affidabile di altri e per questo in queste ore si è registrato un nuovo incremento dei rendimenti dei titoli di Stato, con conseguente calo dei prezzi dei titoli di Stato. Questo non poteva che condizionare l’andamento dei titoli bancari italiani, in queste ore i peggiori, proprio in virtù del rischio di ottener perdite dai titoli di Stato che hanno in pancia, in caso fossero costretti a venderli. Il “bene rifugio” per eccellenza” è l’oro che, infatti, in questo avvio di settimana fa registrare rialzi di quasi il 2%, più che compensando il ribasso dei mercati. Altro “rifugio” per eccellenza è il dollaro americano, che, infatti, anche in queste ore sta registrando un apprezzamento nei confronti di alcune valute, euro incluso. Infine, ci sono i titoli di Stato americani, che al momento offrono comunque dei rendimenti interessanti. Anche il Bund tedesco è considerato un porto sicuro ed un rifugio – tant’è che oggi guadagna terreno, così come lo yen giapponese.
CHE COSA FARE CON I TUOI INVESTIMENTI
Oro, titoli di Stato Usa – e quindi dollaro – Bund tedeschi e yen giapponese sono investimenti che se ci segui già hai nel tuo patrimonio. Non vanno però presi così senza una strategia precisa. Bisogna sempre ragionare in termini di portafogli, perché, anche se ti abbiamo detto che al momento non c’è panico sui mercati, la regola essenziale che devi ricordare, in qualunque momento e situazione di mercato è quella della diversificazione: non mettere tutte le uova nello stesso paniere (per esempio, non mettere i tuoi risparmi tutto su un paio di titoli azionari) e la quota di azioni ed obbligazioni che devi avere in portafoglio dipende da che tipo di investitore sei. Dunque, in estrema sintesi: se segui in maniera precisa i nostri portafogli, al momento non hai bisogno di apportare correttivi. Non investi in questo modo? Allora vai in questa sezione e scegli quello che fa al caso tuo. Ad esempio, se sei un investitore “difensivo”, che teme gli alti e i bassi dei mercati, come vedi già adesso dovresti avere solo un quarto della tua ricchezza complessiva investito in azioni, mentre tutto il resto va investito in diversi titoli di Stato. Tra questi ci sono i BTp, così come quelli degli altri Stati europei e anche di enti sovranazionali: anche in questo vige la regola della diversificazione: devi investire al massimo il 5% su ciascun emittente. Per cui, 5% in titoli di Stato italiani, 5% su quelli francesi, 5% tedeschi, 5% spagnoli… Nel portafoglio difensivo i bond della zona euro pesano il 35%; per cui, dovrai comprare almeno i titoli di 7 emittenti diversi.
Tra le azioni escludi le azioni europee, mentre concentrati su quelle di altri Paesi (puoi investirvi facilmente tramite un Etf o un fondo comune che diversifica su tante azioni). Tieni, poi, una piccola fetta dei tuoi soldi in oro: si tratta di una posta “extra portafoglio”, che devi considerare un’assicurazione – se le cose precipitano, alla lunga, sarà lì a proteggerti. Il peso che devi dedicare all’oro è del massimo il 10% della tua ricchezza complessiva (al di à di quella dedicata alle strategie d’investimento – per orientarti guarda qui). Ricorda che il tempo è il migliore alleato per i tuoi investimenti: non farti prendere dal panico. Infine, ricorda che se il tuo orizzonte non è lungo e/o le azioni non fanno proprio per te, dovresti investire tutto solo in conti di deposito. Trovi i migliori qui.
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