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Bce: tassi fermi. Cosa farà in futuro?

Riunione Bce 11 settembre: cosa è stato deciso

Riunione Bce 11 settembre: cosa è stato deciso

Data di pubblicazione 11 settembre 2025
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Riunione Bce 11 settembre: cosa è stato deciso

Riunione Bce 11 settembre: cosa è stato deciso

La Banca centrale europea ha lasciato i tassi fermi, come da attese, Ma cosa è emerso dalla riunione di oggi? Cosa aspettarsi? E come gestire le proprie finanze?

La Banca centrale europea ha lasciato i tassi invariati, come era atteso e come avevamo anticipato. Il costo del denaro rimane così al 2%, per i tassi sui depositi, e al 2,15% per i tassi ufficiali. Si tratta dunque della seconda riunione consecutiva in cui la Bce lascia invariati i tassi. L'Istituto di Francoforte ha ritenuto che l’attuale orientamento della politica monetaria sia adeguato a riportare l’inflazione stabilmente verso l’obiettivo del 2% nel medio termine. Le nuove proiezioni confermano che la crescita dei prezzi sta gradualmente rallentando: l’inflazione complessiva è attesa al 2,1% nel 2025, per poi scendere all’1,7% nel 2026 e all’1,9% nel 2027. Anche l’inflazione di fondo, al netto delle componenti più volatili come energia e alimentari, mostra segnali di moderazione, con un valore del 2,4% nel 2025 e una progressiva riduzione all’1,9% nel 2026 e all’1,8% nel 2027.

Sul fronte della crescita economica, la BCE prevede per l’area euro un’espansione dell’1,2% nel 2025, leggermente superiore rispetto alle stime precedenti, seguita da un rallentamento all’1,0% nel 2026 e una ripresa all’1,3% nel 2027. Queste prospettive delineano un quadro di crescita contenuta ma stabile, in linea con l’esigenza di mantenere un equilibrio tra sostegno all’economia e controllo dell’inflazione.

La Bce ha sottolineato che le prossime mosse dipenderanno dall’andamento effettivo dell’inflazione, dalle sue prospettive di medio termine, dai rischi sottostanti e dalla trasmissione delle condizioni monetarie all’economia reale. Non vi è dunque un percorso prestabilito dei tassi, ma piuttosto un approccio flessibile e guidato dai dati. Infine, l’istituto ribadisce la disponibilità a utilizzare, se necessario, strumenti straordinari per assicurare il corretto funzionamento del mercato e la trasmissione della politica monetaria nell’intera area euro.

COME GESTIRE LE PROPRIE FINANZE
La decisione della Banca Centrale Europea era già stata prevista e, proprio per questo, non si registrano cambiamenti immediati sui nostri portafogli e sulle strategie obbligazionarie: tutto rimane confermato. È importante però ricordare che le mosse della Bce non incidono soltanto su chi dispone di capitali da investire, ma anche su chi ha debiti in corso, come ad esempio un mutuo. La gestione equilibrata delle finanze personali, infatti, non può prescindere dal considerare sia le passività – mutui, prestiti e altre forme di debito – sia le attività, vale a dire gli investimenti già effettuati e le risorse disponibili per nuove opportunità.

Anche in presenza di un mutuo sostenibile, proporzionato al proprio bilancio familiare, può essere utile valutare un’eventuale riduzione della rata. Un mutuo più leggero, infatti, libera risorse economiche che possono essere reindirizzate verso nuove spese o investimenti. In questo senso, confrontare le diverse offerte sul mercato e verificarne la convenienza rispetto alla propria situazione può rivelarsi una scelta strategica. Altroconsumo propone un’analisi approfondita che guida passo dopo passo in questo confronto

Infine, adottando un approccio integrato che consideri sia le entrate sia le uscite, diventa possibile gestire la componente obbligazionaria del proprio portafoglio in modo da coprire le spese ricorrenti, come le rate del mutuo. È il principio dell’“immunizzazione dei flussi di cassa”, una tecnica che permette di garantire equilibrio e stabilità finanziaria anche in un contesto economico in evoluzione.