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Gli italiani continuano a tenere i soldi sul conto corrente

Data di pubblicazione  27 ottobre 2021
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C'è sempre più liquidità sui conti degli italiani, ma questo significa perdere occasioni per far fruttare al meglio i propri risparmi. Eccoti come usare al meglio i tuoi soldi che hai parcheggiato sul conto.

I soldi lasciati sui conti correnti da parte delle famiglie italiane ammontano a una cifra superiore a 1.100 miliardi di euro. Se sommiamo questa cifra alla liquidità tenuta sui conti correnti da parte delle imprese raggiungiamo un “tesoretto” che è all’incirca pari all’intera ricchezza prodotta dal nostro Paese in un anno (tecnicamente è quello che si chiama Pil).

Diversi i motivi che hanno portato le famiglie ad accumulare questa ricchezza: un po’ l’incertezza nei confronti del futuro determinata dalla pandemia, un po’ la sfiducia che si è generata nei confronti del sistema finanziario a seguito di alcuni scandali a partire da quelli più celebri delle obbligazioni e delle azioni delle banche venete, https://www.altroconsumo.it/finanza/fiscale-e-legale/crack-finanziari/dossier/banche-fallite, fino ad arrivare a scandali recenti come quelli sui diamanti, venduti in maniera non corretta ai correntisti senza che fossero stati esplicitati i rischi dell’investimento.

Tenere i soldi parcheggiati sui conti correnti, però, non è una scelta saggia. In primo luogo perché ormai i conti correnti nella stragrande maggioranza dei casi non riconosco più alcun tipo d’interesse, quindi quella tua ricchezza, complice il carovita, tende a perdere valore nel corso del tempo. In secondo luogo perché per giacenze medie trimestrali superiori ai 5.000 euro, lo Stato ti sottrae comunque un’imposta di bollo pari a 8,55 euro a trimestre. Terzo: perché le banche hanno iniziato a penalizzare chi tiene troppi soldi sul conto corrente – Fineco per esempio qualche tempo fa ha dichiarato che avrebbe chiuso i conti con giacenza sopra i 100.000 euro a meno che tale liquidità non fosse abbinata a investimenti in strumenti finanziari come un prestito, un conto titoli… https://www.altroconsumo.it/finanza/fiscale-e-legale/lopinione/ultime-notizie/2021/03/editoriale-altroconsumo-finanza-1408

 COSA FARE DUNQUE?

  1. Innanzitutto scegli un conto corrente che costi poco, in modo che le spese non vadano ad erodere i tuoi risparmi. Ti puoi orientare con il nostro calcolatore che trovi qui https://www.altroconsumo.it/finanza/risparmiare/conti-correnti.

  2. In secondo luogo, prenditi il tempo di capire quali sono i tuoi bisogni, quali sono le tue spese irrinunciabili, necessarie per pagare bollette o il mutuo, quali sono quelle più voluttuarie e quanto puoi sostenerle. Pensa poi a i tuoi obiettivi: fare una vacanza, comprare casa, risparmiare la pensione… e a cosa vuoi ottenere con i soldi risparmiati. 

  3. Una volta che hai definita la cifra che puoi investire affinché cresca di valore e contribuisca ad aumentare il tuo tenore di vita, devi capire che tipo di investitore sei. Per farlo devi rispondere a due domande fondamentali. Primo: quanto rischio sei disposto a correre per ottenere dei rendimenti migliori? Se la risposta è zero, ovvero già vedere un -2% su tuoi risparmi ti manda in ansia, allora probabilmente dovrai accontentarti di investire i tuoi soldi su un conto di deposito (un salvadanaio che riconosce piccoli interessi, non ti aspettare chissà che, se ti va bene arrivi all’1% annuo lordo) – puoi trovare quelli migliori qui https://www.altroconsumo.it/finanza/risparmiare/conti-deposito.

  4. Secondo: per quanto tempo sei disposto a tenere parcheggiato il denaro, senza aver bisogno di usarlo per altre spese, per ottenere i rendimenti sperati? Più il tuo orizzonte temporale d’investimento è lungo, più puoi dedicare una parte maggiore dei tuoi risparmi all’investimento azionario – sono uno degli investimenti più rischiosi, ma anche quello che nel lungo periodo può dare i migliori risultati (le borse mondiali hanno più che raddoppiato il loro valore nel corso degli ultimi 10 anni). Per aiutarti a capire che tipo di investitore sei puoi usar il nostro test a questo link https://www.altroconsumo.it/finanza/la-nostra-strategia.

  5. In ogni caso ricorda di mettere da parte qualcosa per la pensione, in modo da avere una rendita aggiuntiva a quella che sarà la magra pensione pubblica. Se investi su un fondo pensione di categoria, oltre a dei benefici fiscali, potrai contare su un contributo aggiuntivo da parte suo datore di lavoro – sono soldi in più che possono fare la differenza. Qui trovi ulteriori consigli per l’investimento pensionistico https://www.altroconsumo.it/finanza/risparmiare/fondi-pensione.

  6. Una volta che hai messo da parte qualcosa per la pensione e che hai capito che tipo d’investitore sei puoi iniziare a investire, ricordandoti di bilanciare bene tra investimento in azioni e in obbligazioni – ricorda meno tempo hai e più temi il rischio, meno dovrai investire in azioni. Non mettere tutto il tuo risparmio su una singola azione, o su azioni di uno stesso settore. Esistono sul mercato dei fondi comuni quotati in Borsa, chiamati Etf, che con un piccolissimo investimento di permettono di acquistare oltre 1.000 diverse azioni mondiali in un colpo solo – trovi i dettagli sui fondi comuni e Etf che consigliamo a questo link https://www.altroconsumo.it/finanza/investire/fondi-e-etf.

  7. Ricorda, inoltre, che per investire non devi usare necessariamente quelle piattaforme online che trovi spesso pubblicizzate su internet – e che spesso ti fanno investire in prodotti rischiosi, chiamati cfd. Basta aprire un conto titoli/deposito titoli presso la tua banca. Spesso la sua tenuta non costa nulla, pagherai dunque delle commissioni solo al momento dell’effettivo investimento dei risparmi. La banca ti chiederà di compilare un questionario, chiamato Mifid, per capire ulteriormente che tipo di investitore sei: rispondi con sincerità e senza vergogna.

  8. Ricorda che la tecnologia ti aiuta: non solo ti permette di effettuare gli investimenti più velocemente, senza dover andare allo sportello, non solo ti permette di ampliare la gamma di prodotti su cui investire – esistono dei negozi virtuali dove puoi comprare anche i fondi comuni che non vende la tua banca – ma ti permette anche di risparmiare. Se investi 2.000 euro in azioni italiane, la banca ti chiede in genere lo 0,2% di commissioni se fai l’operazione via internet, lo 0,7% se la fai invece allo sportello.

  9. Non ti fidare di chi ti promette guadagni mirabolanti in poco tempo e con certezza. E verifica se la società che ti contattato è autorizzata a farti offerte d’investimento. Trovi la lista aggiornata delle società da cui stare in guardia qui https://www.altroconsumo.it/finanza/fiscale-e-legale/avvisi-ai-risparmiatori.

  10. Scegliere gli investimenti in modo corretto ti permette anche di poter costruire un piccolo portafoglio in grado di fornirti una piccola rendita mensile, in aggiunta a quello del tuo stipendio o della tua pensione. Puoi trovare i dettagli su come farlo qui https://www.altroconsumo.it/finanza/investire/mercati-e-valute/dossier/portafogli-con-rendita/un-portafoglio-per-una-rendita.