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Bias disponibilità

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Data di pubblicazione 04 luglio 2023
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Bias disponibilità

Bias disponibilità

...si chiama bias della disponibilità e ci porta a prendere decisioni basandoci sulle informazioni più facilmente disponibili. Ecco come riconoscerlo e come migliorarci quando prendiamo delle decisioni

Come detto nei nostri passati articoli, quando parliamo di bias ci riferiamo ad un pregiudizio, attraverso il quale la nostra mente formula una sorta di “scorciatoia” mentale, detta euristica, per rendere più facile il ragionamento, prendere delle decisioni… Questi bias però portano a prendere decisione non corrette. Tra questi c’è il bias della disponibilità.

Di cosa si tratta? È un bias che porta gli individui a prendere decisioni basandosi sulle informazioni più facilmente disponibili. Tra queste ci sono le prime informazioni che si incontrano, quelle che vengono ricordate più facilmente oppure quelle di cui si parla più frequentemente o ancora quelle che son rimaste più impresse nella propria mente – si pensi a eventi traumatici, che ci hanno colpito molto o di forte impatto emotivo… Tutto questo porta a stimare come più probabili di quello che sono oggettivamente le circostanze di cui ci si ricorda di più o che più abbiamo a cuore. Il risultato è quindi prendere decisioni distorte, non corrette.

Questo bias è presente quando dobbiamo prendere una decisione in qualsiasi campo della nostra vita e, dunque, anche in quello degli investimenti. Come riconoscerlo? Spesso rimangono più impressi i crolli di Borsa, che sono in numero inferiore ai periodi di rialzo delle Borse (in questo caso entra in gioco anche il bias dell’avversione alle perdite), oppure ci ricordiamo di investimenti che ci hanno fatto perdere, piuttosto che testimonianze di persone vicino a noi (amici, parenti…). Un altro esempio sono i periodi negativi di Borsa: i mercati vanno male e continuiamo a fossilizzarci sulle perdite accumulate fino a quel momento pensando che non è tempo per investire, senza invece valutare se grazie a quei cali oggi sono disponibili quotazioni interessanti e senza prendere in considerazione le prospettive future. Non va poi dimenticato l’eco di risonanza mediatico di determinati avvenimenti che possono incidere fortemente sulle nostre scelte (attenzione anche ai bias sociali). In questo va fatta molta attenzione ad internet: la rete è fonte di informazioni, ma il numero di quest’ultime che sono disponibili e le sollecitazioni che riceviamo sono talmente tanti che possono finire per allontanare informazioni importanti e rilevanti dalla nostra mente quando dobbiamo prendere una decisione.

Si può superare questo bias? Sì. Partiamo prima di tutto dalla presa di coscienza del fatto che, essendo umani, abbiamo sentimenti, paure, gusti e preferenze. Chi più chi meno, sarà sempre influenzato da questi sentimenti e predisposizioni. Partiamo quindi dal presupposto che non siamo totalmente oggettivi: non è un’accusa, come detto siamo umani e questo vale per tutti. È invece una presa di coscienza utilissima: ci permette di migliorare. A questo punto questa presa di coscienza ci deve stimolare a non fermarci a prendere la decisone alle prime informazioni che ci vengono in mente. Quelle sono solo l’inizio. Ora sappiamo che quelle informazioni potrebbero esser distorte dai sentimenti, da un bombardamento mediatico… Andiamo avanti con la ricerca consapevoli che esistono alternative: valutiamo più informazioni, in termini quantitativi, ma non solo. Diversifichiamo anche le fonti da cui attingiamo le informazioni e non fermiamoci mai a prendere per buone quelle che avallano le nostre prime impressioni non considerando quelle che invece le smentiscono (il cosiddetto bias di conferma).