Nel nostro percorso sulla finanza comportamentale ti abbiamo parlato dell’avversione alle perdite, con gli individui che tendono a soffrire di più una perdita rispetto a quanto gioiscono per un guadagno di pari entità, del disposition effect, la preferenza a liquidare gli investimenti in guadagno e a mantenere quelli in perdita, oppure del zero-risk bias, la ricerca dell’investimento a rischio zero. Tutti e tre questi bias hanno molto in comune, soprattutto è la paura di perdere soldi quando si investe.
Non deve dunque sorprendere che studi, ricerche e test hanno portato alla formulazione della teoria del prospetto, che, in sintesi, sostiene che le persone prendono decisioni d’investimento cercando di evitare perdite o cercando guadagni garantiti. Il test che spesso si fa è infatti quello di sottoporre due investimenti, con due alternative ciascuno tra cui scegliere.
Primo investimento. Opzione a) 100% di probabilità di perdere 1.000 euro. Opzione b) 80% di probabilità di perdere 1.250 euro e 20% di non perdere nulla. Secondo investimento. Opziona a) 100% possibilità di guadagnare 1.000 euro. Opzione b) 80% di guadagnare 1.250 euro e 20% di non guadagnare nulla.
Un individuo puramente razionale risponderebbe che per entrambi gli investimenti le opzioni a e b si equivalgono in quanto il valore atteso (rendimento moltiplicato per la probabilità) è lo stesso. Eppure, chi risponde così è un piccolo numero di persone. Nella maggior parte dei casi le persone scelgono l’opzione b) nel primo investimento, e l’opzione a) nel secondo, a dimostrazione che si cerca sempre di limitare le perdite il più possibile e a scegliere guadagni certi.