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Banche centrali: quanti tagli in Europa

Politiche monetarie in Europa

Politiche monetarie in Europa

Data di pubblicazione 25 giugno 2025
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Politiche monetarie in Europa

Politiche monetarie in Europa

La Bce ha tagliato ad inizio giugno i tassi, ma successivamente sono arrivate riduzioni nel costo del denaro anche in Svizzera, Norvegia e Svezia. Ecco il quadro della situazione e come investire

Nel giro di pochi giorni le Banche centrali di Svizzera, Svezia e Norvegia hanno deciso di tagliare i tassi di interesse: questo allentamento riflette una risposta pragmatica a una combinazione di fattori, a seconda dei casi e dei diversi Paesi in questione: c'è chi combatte un'inflazione altalenante, chi una valuta forte ma, soprattutto, tutti fronteggiano un clima economico globale reso sempre più instabile da politiche commerciali imprevedibili, ma anche geo-politiche.

TAGLI AI TASSI: UNA MOSSA CONCERTATA MA CON MOTIVAZIONI DIVERSE
In Svizzera, la Banca Nazionale Svizzera ha ridotto i tassi  dello 0,25%, nonostante solo pochi mesi fa avesse dichiarato l’intenzione di mantenere una politica invariata. Alla base della decisione vi è una bassa inflazione, dovuta anche alla forza del franco svizzero, che limita la crescita dei prezzi interni.

Anche la Svezia ha seguito una linea simile: la Riksbank ha effettuato un taglio dello 0,25%, con il governatore che non ha escluso ulteriori interventi. In questo caso, la motivazione risiede nel rallentamento delle pressioni inflazionistiche, dopo un breve picco registrato nei mesi precedenti.

La Norvegia, invece, ha sorpreso i mercati con un taglio non previsto, riducendo anch’essa i tassi di un quarto di punto. Qui, l’inflazione ha mostrato una certa persistenza, ma i dati più recenti evidenziano segnali di raffreddamento, aprendo la strada a politiche più espansive.

UN CONTESTO GLOBALE INSTABILE: IL RUOLO DELLE POLITICHE COMMERCIALI
Oltre alle dinamiche interne, un ruolo chiave lo giocano le politiche commerciali internazionali, in particolare quelle adottate da Donald Trump. La crescente incertezza legata a dazi, tensioni tra Stati Uniti e Cina, e instabilità nei mercati emergenti ha portato molte banche centrali a riconsiderare il proprio approccio per proteggere crescita e occupazione.

Questa ondata di tagli dei tassi in Europa contrasta con l’atteggiamento più prudente di banche centrali come la Federal Reserve statunitense, la Banca del Giappone e la Banca d’Inghilterra, che per ora mantengono una posizione attendista, osservando l’evoluzione del quadro economico globale prima di agire.

COSA ASPETTARSI NEI PROSSIMI MESI
I segnali lanciati dalle Banche centrali di Svezia e Norvegia lasciano intendere che nuovi tagli dei tassi siano ancora possibili, se le condizioni lo richiederanno. Anche il presidente della Banca Nazionale Svizzera non ha escluso ulteriori mosse, anche se ciò significherebbe riportare i tassi in territorio negativo.

Il quadro che si delinea è quello di un’Europa che si muove in anticipo, cercando di adattarsi rapidamente a uno scenario economico volatile. Una strategia che mira a contenere rischi futuri e a garantire stabilità finanziaria in un contesto in continua evoluzione.

UNO SGUARDO AGLI INVESTIMENTI
Norvegia, Svezia e Svizzera non sono presenti nei nostri portafogli, né con le azioni, né con le obbligazioni nelle rispettive valute. C'è però una possibilità per puntare sia sulla Borsa svedese sia su quella svizzera: si tratta di un certificate.