Due nuove obbligazioni con cedola del 4% e del 5%: sono interessanti?
Obbligazioni callable: come valutarle e come sceglierle
Obbligazioni callable: come valutarle e come sceglierle
Di recente sono sbarcate sul mercato due obbligazioni:
Queste obbligazioni, se portate fino a scadenza, tenendo conto della cedola che offrono possono essere un buon investimento? La loro lunghezza è solo leggermente superiore a quella che consigliamo, ma in un'ottica di ribassi dei tassi di interesse, che è quanto ci attende almeno fino a metà del 2025, potrebbero essere una soluzione ideale. Abbiamo però usato il condizionale non a caso. Queste obbligazioni hanno infatti l'opzione call. È una caratteristica delle obbligazioni di cui ti stiamo parlando spesso in quest'ultimo periodo perché è sempre più presente nelle obbligazioni che vengono offerte sul mercato. Per quanto riguarda la seconda obbligazione, c’è poi anche la questione di pagare le cedole in un’unica soluzione. Sul punto ti rimandiamo all’analisi che avevamo dedicato a questa tipologia di bond.
Le obbligazioni callable sono sempre state presenti sui mercati, non sono né un'innovazione né tantomeno una novità, ma possono esserci dei periodi in cui vengono utilizzate maggiormente rispetto ad altri periodi. Quello che stiamo vivendo è uno di quei momenti in cui si usano di più. Perché? La risposta sta proprio nel fatto che lo scenario è quello di tassi in ribasso. Gli emittenti emettono un'obbligazione alle condizioni richieste dal mercato al momento in cui vengono collocati i titoli, ma con l'opzione call si riservano la facoltà di rimborsarli in anticipo, qualora fosse per loro conveniente farlo. La probabilità di un rimborso anticipato è tanto più alta tanto più scendono i tassi di interesse e i rendimenti richiesti sul mercato. In quel caso, infatti, l'emittente ha la facoltà di richiamare il bond e di ri-emetterne un altro con dei rendimenti più bassi. L'opzione call, quindi, permette all'emittente di poter rifinanziare il proprio debito a condizioni più favorevoli.
Se in questo particolare periodo ci molte sono le obbligazioni callable messe sul mercato, significa che gli stessi emittenti, come tutti gli operatori di mercato, si attendono un ribasso dei tassi. Inserendo questa opzione all'interno della obbligazione che viene offerta sono quindi pronti a sfruttare un ribasso dei tassi di interesse per poter modificare il loro indebitamento.
QUANDO CONVIENE UN’OBBLIGAZIONE CALLABLE?
Le obbligazioni callable quindi sono sempre da evitare? In questo particolare momento il rischio di rimborso anticipato è molto elevato, soprattutto perché il ribasso dei tassi di interesse è in atto e continuerà nei prossimi mesi. Ovviamente, un bond callable non è sempre e comunque da evitare, anche in un contesto di ribasso dei tassi di interesse. Come per qualunque tipo di obbligazione, va valutato il singolo titolo, va fatta un'analisi caso per caso.
Infatti, l'opzione callable prevede che l'emittente possa richiamare il proprio titolo a partire da una determinata data, che è decisa al momento dell'emissione e comunicata nei prospetti e quindi è conosciuta fin da subito. Non è assolutamente detto che il richiamo avverrà alla prima data di rimborso anticipato, che rimane una facoltà non un obbligo per l’emittente. Ogni emittente decide questa data, che può essere già dopo il primo anno, oppure più in là con il tempo. Ciò che diventa rilevante è la data del primo rimborso anticipato. Più è lontana, maggiore può essere la convenienza detenere questo bond in un contesto di calo dei tassi.
QUANDO PUÒ ESSERE INTERESSANTE
Facciamo un esempio. Un bond oggi disponibile sul mercato - di nuova emissione o perché già emesso in passato - ha un richiamo anticipato tra 4 anni, quindi nel 2028, ma una scadenza naturale molto più lunga. Ovviamente un titolo come questo va valutato in base alla scadenza naturale, al rischio e al rendimento offerto, ma di base, dato che il primo possibile rimborso anticipato arriva entro una data coerente con la la nostra strategia, potremmo essere di fronte ad un bond acquistabile. Se invece il richiamo anticipato è previsto già nel 2025, come per esempio avviene per i due bond di Goldman Sachs che ti abbiamo citato all'inizio di questa analisi, allora il rischio di rimborso anticipato è molto elevato proprio perché la prima data utile per essere richiamate arriva in un periodo in cui i tassi saranno, se le cose vanno come si attendono i mercati, molto più bassi di quelli che sono oggi. C’è quindi una probabilità, anche abbastanza elevata, di acquistare questo bond per tenerlo solo un anno.
Si potrebbe allora pensare di tenere questo bond per solo un anno o magari due al posto di investimenti di breve periodo come se fosse, per esempio, un investimento di breve durata in liquidità? Il problema è sempre lo stesso: una volta rimborsati in anticipo questi titoli restituiranno un capitale che dovrà essere investito nuovamente. Se il rimborso anticipato arriva nel nell'arco di pochissimo tempo, uno o due anni, con tutta probabilità si re-investirà ad un tasso nettamente più basso. È anche vero che esiste la possibilità che questi bond siano richiamati più in là con il tempo, ma in una situazione in cui oggi la dinamica del costo del denaro è decrescente, e forse anche più di quanto preventivato precedentemente, la convenienza per l’emittente a rimborsa è massima nel breve periodo: aspettando di più, questa convenienza sarebbe inferiore.
In sostanza, per i due bond di Goldman Sachs il consiglio è non acquistare, per tutti i motivi sopra-elencati. Se cerchi soluzioni, anche speculative, vedi qui e qui.
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