Opportunità sulle obbligazioni
 
                    Opportunità tra le obbligazioni
 
                    Opportunità tra le obbligazioni
La volatilità osservata recentemente sui Treasury Usa è l’ennesima dimostrazione dell’utilità di diversificare gli investimenti tra diversi emittenti. Investire su più emittenti, infatti, non serve solo a ridurre il rischio emittente — ovvero il rischio che quest’ultimo fallisca, che nel caso dei Treasury può essere considerato nullo — ma aiuta anche a contenere il rischio tassi. Come abbiamo già avuto modo di spiegare, anche all’interno dello stesso mercato o area geografica, titoli obbligazionari di emittenti diversi possono reagire in modo differente alle stesse condizioni di mercato. In altre parole, non sono perfettamente correlati: in un contesto in cui tutti i rendimenti obbligazionari si muovono nella stessa direzione (ad esempio, salgono o scendono), alcuni titoli possono perdere più valore, altri meno. Per questo motivo, inserire in portafoglio non solo i titoli di Stato Usa, ma ad esempio un Treasury e un’obbligazione Bei denominata in dollari, può contribuire a ridurre la volatilità dei prezzi causata dall’andamento dei tassi. È proprio per questa ragione che, questa settimana, abbiamo aggiunto ai titoli consigliati in dollari anche una selezione di obbligazioni Bei e World Bank:
La questione dei dazi sta generando forti reazioni anche sui mercati valutari. Le valute asiatiche sono tra le più colpite. Tra quelle relative a Paesi presenti nei portafogli — non necessariamente attraverso obbligazioni, ma anche solo tramite azioni — si segnalano in particolare la rupia indonesiana, la rupia indiana e lo yuan cinese, che stanno registrando un forte calo. Per quanto riguarda lo yuan, come spiegato qui, l’escalation delle guerre tariffarie e le manovre sul cambio stanno determinando l’andamento negativo della valuta. Tuttavia, riteniamo che lo yuan meriti, comunque, di rimanere in portafoglio.
Più delicata, invece, la situazione per le due rupie. La complessa congiuntura tariffaria sta inevitabilmente pesando su entrambe. La Banca centrale indonesiana è già intervenuta sui mercati per sostenere la propria moneta, mentre la Banca centrale indiana ha comunicato che monitorerà da vicino la volatilità della rupia, lasciando intendere una possibile azione futura. A differenza di quanto avviene per la Cina, nel caso di India e Indonesia, riteniamo che sia preferibile concentrarsi esclusivamente sui rispettivi mercati azionari, evitando l’esposizione valutaria tramite obbligazioni.
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