Derivato

Cosa sono gli strumenti derivati? 

Nel mondo degli investimenti, si sente spesso parlare di strumenti finanziari complessi, tra cui i derivati. Si tratta di prodotti che possono risultare difficili da comprendere, ma che svolgono un ruolo importante nei mercati finanziari. Capire cosa sono e come funzionano è utile per farsi un’idea più completa del sistema finanziario nel suo complesso, anche senza l’intenzione di utilizzarli direttamente. 

Gli strumenti derivati sono contratti finanziari il cui valore deriva da un altro strumento, detto sottostante. Questo sottostante può essere un’azione, un’obbligazione, un indice, una valuta, una materia prima o anche un tasso di interesse. In pratica, il derivato non ha un valore proprio, ma si basa sull’andamento del prezzo di qualcos’altro. 

Facciamo un esempio semplice: immaginiamo un contratto che permette a due parti di scambiarsi una certa quantità di petrolio a un prezzo fissato oggi, ma con consegna tra sei mesi. Il contratto non riguarda direttamente il possesso del petrolio oggi, ma il suo prezzo futuro. Il petrolio è il sottostante, e il contratto è il derivato. 

I derivati si suddividono in diverse categorie, le più comuni sono: 

Futures: contratti standardizzati scambiati su mercati regolamentati, in cui le parti si impegnano ad acquistare o vendere un sottostante a una data futura e a un prezzo prestabilito. 

Forward: simili ai futures, ma non standardizzati (le controparti decidono come strutturare il contratto) e negoziati fuori dai mercati regolamentati, cioè over the counter

Opzioni: contratti che danno il diritto (ma non l’obbligo) di acquistare o vendere un bene sottostante a un certo prezzo entro una data stabilita. 

Swap:  sono accordi tra due soggetti che si impegnano a scambiarsi flussi di denaro in date prestabilite secondo alcuni parametri (ad esempio, tassi di interesse). Questo scambio avviene in base a regole definite nel contratto. 

L’uso dei derivati finanziari 

Gli strumenti derivati possono essere utilizzati per diverse finalità. In generale, il loro impiego principale è legato alla copertura dei rischi, ma vengono anche utilizzati per scopi speculativi o di arbitraggio. 

1. Copertura dei rischi (hedging): uno degli usi più diffusi dei derivati è la gestione del rischio finanziario. I derivati consentono infatti di “bloccare” un prezzo futuro e quindi proteggersi dalle oscillazioni. È il caso, ad esempio, di un'azienda che importa beni pagati in dollari: per evitare il rischio che il cambio euro-dollaro peggiori nei mesi successivi, l’azienda può utilizzare un derivato sul cambio per "bloccare" il tasso in modo da avere la certezza sul prezzo che dovrà pagare. 
In questo contesto, i derivati non servono a guadagnare, ma a ridurre l’incertezza. Si tratta quindi di uno strumento utile, soprattutto per aziende e operatori finanziari che hanno esposizioni significative a determinati rischi di mercato (come tassi, valute o prezzi delle materie prime). 

2. Finalità speculative: i derivati possono essere anche utilizzati per cercare di ottenere un guadagno sfruttando i movimenti futuri del sottostante. Ad esempio, un investitore può acquistare un’opzione per trarre vantaggio da un possibile aumento del prezzo di un'azione senza doverla acquistare direttamente. 
Questa possibilità di acquistare o vendere "in leva" (cioè investendo solo una parte del capitale rispetto al valore nominale dell’operazione) rende i derivati strumenti ad alto potenziale, ma anche ad alto rischio. Piccole variazioni del sottostante possono generare profitti o perdite molto maggiori rispetto all'investimento iniziale. 
Per questo motivo, l’uso speculativo dei derivati è generalmente adatto solo a investitori professionali o molto esperti, in grado di comprendere pienamente la struttura e i rischi dello strumento. 

3. Arbitraggio: consiste nel cercare di sfruttare piccole inefficienze tra i prezzi di uno stesso strumento finanziario in mercati diversi. Anche in questo caso, i derivati possono essere utilizzati per creare strategie complesse, spesso automatizzate, per ottenere guadagni da discrepanze temporanee nei prezzi. 

Derivati nei mercati regolamentati e over the counter 

Un aspetto importante dei derivati riguarda il contesto in cui vengono negoziati. Alcuni derivati, come i futures e alcune opzioni, sono scambiati su mercati finanziari regolamentati. In questi mercati, i contratti sono standardizzati, e c’è una camera di compensazione che garantisce l’operazione, riducendo il rischio di controparte (cioè il rischio che una delle due parti non rispetti gli impegni presi). 

Altri derivati, come i forward e molti swap, sono invece scambiati direttamente tra le parti, al di fuori dei mercati ufficiali. Si parla in questo caso di contratti “over the counter” (OTC). Questi strumenti sono più flessibili, perché possono essere adattati alle esigenze specifiche delle controparti, ma comportano anche maggiori rischi operativi e di credito. 

Vantaggi e rischi 

Come ogni strumento finanziario, anche i derivati presentano vantaggi e rischi. Il principale vantaggio è la possibilità di gestire il rischio o di costruire strategie di investimento più articolate, con costi potenzialmente contenuti rispetto all'acquisto diretto del sottostante. 

Tuttavia, i rischi possono essere elevati, soprattutto in presenza di leva finanziaria, di una comprensione incompleta dello strumento, o di condizioni di mercato impreviste. Per questo, è importante che ogni operazione con derivati sia effettuata con consapevolezza, valutando attentamente gli scenari possibili. 

Gli strumenti derivati sono una componente importante dei mercati finanziari moderni. Pur essendo spesso percepiti come complessi o rischiosi, in realtà rappresentano strumenti versatili, nati per rispondere a esigenze reali di copertura e gestione del rischio. Chi opera sui mercati, direttamente o tramite gestori, può trovarsi esposto indirettamente a derivati, ed è quindi utile comprenderne almeno i concetti fondamentali.