Analizziamo IC Markets per te

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IC Markets è molto spesso confrontata con altre piattaforme di trading che abbiamo già analizzato – come vedremo più avanti questo confronto risulta in parte forzato. Abbiamo quindi cercato di replicare il test già realizzato per le altre piattaforme, in modo da valutarne la funzionalità e vedere se, effettivamente, può essere interessante disporne.
IC Markets, come le altre piattaforme di trading, ha un sito (https://www.icmarkets.eu/it/) facilmente raggiungibile, con una versione in italiano. Per poter sottoscrivere un conto demo – quello che ti permette di provare i servizi offerti dalla piattaforma e che noi abbiamo sottoscritto – puoi servirti anche del sito. Tuttavia, per poter utilizzare il conto prova devi scaricare l’applicazione sullo smartphone. Nel nostro caso, l’utilizzo del conto di prova è stato possibile solo da cellulare e non da pc, anche se IC Markets permette l’apertura di più conti demo – comprensibile, dato che ti chiede di scegliere una piattaforma tra le tre che mette a disposizione, MetaTrader 4 e 5 e cTrader, attraverso cui acquistare i prodotti. Il processo in sé non è stato né lungo, né complicato, mentre è stato più complicato trovare la documentazione del prodotto, e quello che abbiamo trovato è in inglese, un punto che non depone a favore della piattaforma.
IC Markets è nata nel 2007 in Australia. In Europa fornisce i propri servizi tramite IC Markets EU, che ha sede a Cipro. L’autorità cipriota è anche quella che regola l’attività di IC Markets. La filiale di Cipro ha comunque l’autorizzazione Consob a operare in Italia come “Imprese UE senza succursale in Italia”.
Ottenuto l’accesso al conto abbiamo cercato di replicare il test fatto qualche settimana fa per Trade Republic e per XTB, cercando di comprare quelle poste di portafoglio che consigliamo, in genere complicate da comprare, i bond in real brasiliani e corone norvegesi, oltre che sulle azioni quotate sul mercato svizzero e portoghese. Non siamo riusciti a farlo. Su IC Markets non trovi nemmeno gli Etf, mentre sembra che l’acquisto diretto di titoli azionari sia possibile, ma solo nella versione australiana di IC Markets che non è autorizzata a operare in Europa. Il motivo è semplice, su IC Markets, che pure vanta più di 2.100 prodotti, trovi solo CFD, su azioni, obbligazioni, indici, criptovalute, materie prime, perfino sui future, prodotti che, come ti ricorda anche la società stessa, provocano facilmente delle perdite – vedi a lato. Insomma, offre meno varietà di strumenti rispetto ad altre piattaforme, nonostante il numero in sé sia elevato. Per questo motivo, secondo noi, il confronto con Trade Republic, per esempio, risulta forzato. Un’altra cosa che non abbiamo trovato su IC Markets è la remunerazione delle giacenze su conto, che altre piattaforme mettono oggi a disposizione.
A proposito del rischio dei CFD, sulla piattaforma IC Markets troviamo riportato: “Avviso di rischio: I CFD sono strumenti complessi e presentano l'elevato rischio di perdere denaro rapidamente a causa della leva. Il 70.64% dei conti degli investitori retail perde denaro quando scambia CFD su IC Markets (EU) Ltd”
Sei interessato a leggere le altre nostre analisi sulle piattaforme di trading? Qui trovi quella di Scalable Capital, qui Trade Republic e qui Xtb.
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