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Altroconsumo vince la class action contro Trenord
06 set 2017
Decisione storica della corte d’appello di Milano che ribalta la decisione del Tribunale di Milano e condanna Trenord al risarcimento di 300 mila euro per i ritardi subiti dai pendolari nel dicembre 2012.
I disservizi subiti per oltre quindici giorni furono gravissimi: il sistema di trasporto su rotaie andò in tilt, con treni cancellati, sovraffollati, corse dirottate, ritardi, mancanza di informazioni a effetto valanga su utenti inermi. La paralisi fu massiccia: circa 700mila i pendolari lombardi coinvolti in quelle giornate di caos.
La richiesta di Altroconsumo era ed è chiara: a tutti i pendolari coinvolti e aderenti deve essere riconosciuto un risarcimento pari a quattro mensilità dell’abbonamento alla tratta utilizzata. Invece nell’ordinanza si ritiene che sia sufficiente l’indennizzo automatico del 25% del costo dell’abbonamento mensile offerto da Trenord.
La class action era stata ammessa il 3 marzo 2014: la Corte d’Appello di Milano aveva ritenuto che il mancato funzionamento del software di gestione ed organizzazione del servizio adottato da Trenord abbia causato disservizi analoghi e comuni a tutti gli utenti colpiti, da valutare e risarcire in un unico processo, secondo quanto previsto dall’art.140 bis del codice del consumo.
Il 13 ottobre 2015, nell'ultima udienza contro Trenord, il Collegio del Tribunale di Milano si era riservato di decidere.
Il percorso intrapreso da Altroconsumo non è mai stato privo di ostacoli: nel 2013 il Tribunale di Milano aveva dichiarato inammissibile l’azione promossa da Altroconsumo contro Trenord; per aver diritto al risarcimento, gli utenti avrebbero dovuto viaggiare sullo stesso binario, aver subito lo stesso ritardo e aver viaggiato sullo stesso convoglio, per una settimana. Altroconsumo in appello ha vinto.