Leva finanziaria: lo sai che la usi (probabilmente) tutti i giorni?

La leva in finanza
La leva in finanza
In finanza, il termine leverage (leva) richiama l’idea della leva di Archimede: “Datemi una leva e vi solleverò il mondo”. Allo stesso modo, la leva finanziaria permette di moltiplicare la forza del capitale impiegato, ottenendo un’esposizione maggiore rispetto ai fondi propri disponibili. Questo strumento può amplificare i guadagni, ma va maneggiato con cura perché amplifica anche i rischi.
CHE COS’È LA LEVA FINANZIARIA?
In recenti articoli abbiamo ripreso il concetto di leva e di prodotti a leva, mostrandone significato, funzionamento, rischio e le applicazioni negli investimenti. Quello però era solo un modo, pratico, di vedere la leva e specifico non solo agli investimenti, ma anche ad una tipologia di investimenti. In realtà, la leva finanziari è un concetto presente in tutta la finanza, usata sia a livello aziendale, sia negli investimenti. Partiamo dal più classico esempio ed utilizzo. In termini semplici, la leva finanziaria consiste nell’impiegare denaro preso in prestito per aumentare la capacità d’investimento oltre il proprio capitale disponibile. Questo vale sia se sia per investitori, retail od istituzionali, oppure a livello aziendale. In altre parole, grazie alla leva un investitore può acquistare o vendere attività finanziarie per un ammontare superiore al capitale posseduto, puntando a rendimenti potenzialmente maggiori di quelli ottenibili investendo solo fondi propri. Ad esempio, un rapporto di leva 5:1 significa che con 1.000 € di fondi propri si controlla una posizione da 5.000 €: i restanti 4.000 € sono denaro preso a prestito (dal broker, dalla banca o tramite lo strumento finanziario utilizzato). Questo permette di amplificare i risultati dell’operazione: a parità di movimento del mercato sottostante, i profitti (ma anche le perdite) vengono moltiplicati in proporzione al grado di leva. Se si è un’azienda, si può ricorrere al debito, sempre nel rapporto 5 a 1 per rimanere nell’esempio precedente, per realizzare investimenti, in capitale fisico, immateriale, acquisizioni… La leva finanziaria è dunque sia uno strumento operativo sia un indicatore. Come indicatore, esprime il rapporto tra il capitale investito totale (proprio + debito) e il capitale proprio. Ad esempio, una leva = 2 indica che metà dell’investimento è finanziato a debito; una leva = 10 indica che il 90% dei fondi sono presi a prestito. In generale, attraverso un prestito l’investitore punta ad avere un profitto elevato pur avendo un capitale di partenza contenuto, sapendo però che a rendimenti potenzialmente più alti corrispondono anche rischi di perdite più cospicue. Se investe si usa un certificato a leva, non si prende a presto del denaro, ma il concetto è lo stesso: un certificate a leva 5, per esempio, significa che il prodotto moltiplica 5 volte il rendimento del sottostante oppure che è come aver investito un capitale 5 volte maggior rispetto a quanto sborsato. Qualunque sia l’operatività a leva, la logica è identica a quella della leva fisica: un piccolo sforzo può generare un grande effetto, ma se qualcosa va storto, gli effetti negativi possono essere altrettanto amplificati.
LA LEVA FINANZIARIA NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI
Spesso si pensa alla leva finanziaria come a meccanismi esotici riservati a speculazioni di Borsa o a raffinate operazioni finanziarie, ma in realtà quasi tutti noi ne fanno uso nella vita quotidiana, spesso inconsapevolmente. Il caso più evidente ed eclatante è il mutuo per l’acquisto della casa: comprare un immobile accendendo un mutuo significa utilizzare il debito per finanziare gran parte dell’investimento. In Italia, per esempio, la stragrande maggioranza delle case viene acquistata attraverso un prestito. Il mutuo è leva finanziaria: permette di comprare subito una casa mettendo di tasca propria solo una parte del prezzo, prendendo a prestito il resto. Il principio è lo stesso visto in precedenza. Dunque, praticamente chiunque, nella propria vita, usa la leva finanziaria con il mutuo. Ma non è il solo esempio tratto dal quotidiano. Altri esempi quotidiani di leva finanziaria includono l’acquisto a rate o tramite credito al consumo (ad esempio con la carta di credito o servizi “Compra ora, paga dopo”), oppure i prestiti per l’auto o per gli studi. In ognuno di questi casi stiamo usando soldi di terzi (della banca o della finanziaria) per ottenere subito un bene o un servizio, rimandando il pagamento col nostro reddito futuro. Si tratta di situazioni comuni che mostrano come la leva – intesa come uso del debito a proprio vantaggio – non sia affatto estranea al nostro mondo. Dunque, quando si parla di investimenti a leva, non bisogna pensarli come qualcosa di lontano dalla propria esperienza: il concetto è lo stesso, applicato però a strumenti finanziari. La differenza sta nel fatto che, negli investimenti, la leva viene utilizzata intenzionalmente per cercare di aumentare i rendimenti di un capitale, mentre nelle spese personali spesso serve per anticipare un acquisto o diluirne l’impatto sul proprio budget.
USARE LA LEVA IN MODO CONSAPEVOLE
La leva finanziaria è quindi un potente alleato dell’investitore, capace di moltiplicarne il potenziale d’azione, ma è anche una lama a doppio taglio. Non è un concetto estraneo alla vita comune – dagli immobili acquistati a debito alle operazioni di copertura, il principio è lo stesso: si usa più del capitale a propria a disposizione per raggiungere obiettivi finanziari più grandi di quelli permessi dai soli fondi propri. Nei mercati finanziari, ciò si traduce nella possibilità di ottenere rendimenti elevati con piccole somme, ma al prezzo di un maggiore rischio di perdite e volatilità. Non solo. La leva può esser anche Per un pubblico di investitori – anche non professionali – il messaggio chiave è la consapevolezza. Se decidi di usare la leva, fallo solo dopo aver compreso bene come funziona e aver valutato tutti i possibili scenari (sia positivi sia negativi). Chiediti se sei disposto a sopportare eventuali perdite amplificate e se hai un piano per gestirle (ad esempio stop-loss e take profit ben impostati, utilizzo moderato della leva, capitale che sei pronto a perdere). Ricorda che non è obbligatorio usare la leva per investire con successo: può essere una scelta, non un passaggio obbligato. La leva finanziaria non va demonizzata ma neppure presa alla leggera. È semplicemente un meccanismo, uno strumento: sta all’investitore usarlo con giudizio. Un utilizzo attento e informato della leva può migliorare l’efficienza del capitale e aumentare i rendimenti potenziali, senza dimenticare però che “a rendimenti potenzialmente più abbondanti corrispondono rischi di perdite più cospicue”. Conoscere bene sia le opportunità che i rischi è il primo passo per decidere quando – e se – impiegare la leva finanziaria nel proprio percorso di investimento, in linea con i propri obiettivi e la propria tolleranza al rischio. Usala con prudenza e solo quando vale veramente la pena.
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