Il mondo del private equity — quell’universo affascinante e complesso in cui grandi fondi investono in aziende spesso non quotate, per poi rivenderle con profitto a un altro investitore o quotarle in Borsa — nel primo trimestre del 2025 sembra aver dato segnali di ripresa, o così almeno è stato rilevato in un aggiornamento sull’andamento del settore a cura di Bain & Company che è stato ripreso sulla carta stampata (www.bain.com/insights/topics/global-private-equity-report). Tra gennaio e marzo, il valore complessivo delle operazioni di private equity a livello globale sembra aver raggiunto valori che non si vedevano da metà 2022 e le vendite di partecipazioni da parte dei fondi sono tornate a crescere (è un dato importante, perché è il momento in cui i fondi di private equity trasformano in moneta investimenti altrimenti illiquidi). Questi numeri hanno generato entusiasmo e hanno fatto sperare in una ripartenza, ma poi c’è stata la gelata ad aprile con un rallentamento ad aprile, in corrispondenza, guarda un po’, con l’annuncio dei dazi di Trump. I motivi alla base di questa ripresa a singhiozzo sono diversi. C’è il fatto che negli ultimi anni la liquidità restituita agli investitori è stata relativamente scarsa e questo ha reso meno attrattivo il settore. Poi ci sono ancora troppe aziende bloccate nei portafogli e non monetizzate. Si tratta di alcune migliaia di miliardi di dollari e di decine di migliaia di aziende che attendono di essere valorizzate. Non da ultimo la raccolta fondi è calata.
Distinguiamo ovviamente i fenomeni: un conto è il successo del private equity come settore che attrae denaro, un altro è il valore dei fondi che vi investono, frutto spesso di una comparazione con la valutazione dei mercati borsistici.
A leggere quanto pubblicato in giro di segnali interessanti ce ne sono, come l’attenzione crescente alla tecnologia e, pare, all’uso dell’intelligenza artificiale generativa per analizzare meglio i dati e l’interesse per la possibilità di vendere le quote di fondi a nuovi investitori anche prima della scadenza che dovrebbe fornire maggiore flessibilità.
A fronte di tutte queste notizie, mettendoci nei panni di un piccolo investitore, ci viene, però, da dire: e allora? Sono tutti segnali che riguardano più il settore in sé e i grandi operatori che le possibilità di guadagno di chi ha messo un piccolo gruzzolo in un fondo che investa in società di private equity. Alla fine quello che conta è che le società attive nel settore riescano a monetizzare al meglio i loro investimenti e questo può avvenire solo in un contesto in cui l’economia tira e le Borse salgono. Infatti il private equity può essere anche visto come un modo per puntare sui mercati mondiali in una maniera che ne espanda la crescita (ma anche i momenti di debolezza). Il prodotto che ti abbiamo consigliato, l’Etf Xtrackers LPX Private Equity (130,53 euro al 11/6; Isin LU0322250712) che investe in società attive nel settore è proprio un chiaro esempio di questo fenomeno. Se andiamo a confrontarlo con le Borse mondiali risulta avere un beta pari a 1,6. Il Beta, lo ricordiamo, è un indicatore statistico che descrive la reattività di una serie statistica rispetto a un’altra. In questo caso misura la reattività dei guadagni del fondo rispetto ai guadagni delle Borse mondiali. Un valore pari a 1 indica un andamento simile. Inferiore indica un andamento più smorzato, superiore indica un andamento ampliato. Ed è il caso del nostro Etf. Lo avevamo consigliato tempo fa (l’ultima volta qui), poi il 10 gennaio eravamo passati da acquista a mantieni (a un prezzo di 146,14 euro) per timore degli effetti di un eventuale rialzo dei tassi. Il 14 aprile, quando è risceso a 112,59 euro siamo tornati all’acquisto come scommessa speculativa. Ora che è salito di circa il 15%, siamo propensi a un nuovo consiglio mantieni. Il motivo è che dopo il rimbalzo tutte le incertezze sull’economia mondiale sono ancora sul piatto e in più l’aumentata litigiosità di Trump sta portando disordini negli Stati Uniti. E se ad aprile potevamo approfittare di un calo momentaneo per un acquisto, ora questa finestra si è in parte richiusa. Ricordiamo, comunque, che il buon padre di famiglia, in ottica di lungo periodo (diversi anni!), piuttosto che prodotti così rischiosi, in un'ottica di lungo periodo, può continuare a orientarsi sugli Etf azionari internazionali che trova consigliati qui.