Agosto caldo per l’AI

Memorie superveloci, miliardi in investimenti, primi segnali di rallentamento e riorganizzazioni dei giganti tech.
Memorie superveloci, miliardi in investimenti, primi segnali di rallentamento e riorganizzazioni dei giganti tech.
Il mese di agosto ha raccontato molto bene a che punto siamo nella corsa all’intelligenza artificiale. Non solo software e algoritmi: i riflettori si sono spostati soprattutto sull’hardware, in particolare sulle nuove memorie HBM, fondamentali per alimentare i modelli più avanzati. Questi chip, capaci di muovere enormi quantità di dati in pochissimo tempo, stanno diventando il vero terreno di scontro tra le grandi aziende. SK Hynix e Micron hanno già prenotazioni record per i prossimi anni, mentre Samsung prova a recuperare terreno. Sullo sfondo, la politica internazionale aggiunge tensione: gli Stati Uniti hanno imposto nuove regole che rendono più difficile produrre in Cina, segnale che la “guerra dei chip” è tutt’altro che finita.
Se passiamo ai capitali, agosto ha visto protagonista Anthropic, la startup rivale di OpenAI. Dopo indiscrezioni su trattative miliardarie, l’azienda ha confermato la creazione di un consiglio dedicato alla sicurezza e al settore pubblico, preparando il terreno a un maxi-round di finanziamenti che si è chiuso a settembre. Già allora, però, era chiaro che la valutazione sarebbe schizzata a livelli da colosso, rendendo Anthropic una delle realtà più corteggiate dagli investitori.
Eppure, proprio mentre scorrevano i miliardi, sono arrivati anche i primi segnali di raffreddamento. Nvidia ha presentato risultati in linea con le attese, ma non tali da dissipare i timori di una bolla e il titolo ha iniziato a traballare. Più in generale, diversi studi hanno messo in dubbio la reale efficacia dei progetti di intelligenza artificiale nelle aziende: tanti annunci, ma pochi ritorni economici concreti. Insomma, l’entusiasmo resta, ma comincia a farsi strada anche una certa cautela, anche di fronte all'AI, come mostra anche il caso di Gartner.
Infine, agosto è stato anche il mese delle riorganizzazioni. Meta, dopo mesi di assunzioni aggressive, ha bloccato il reclutamento nel settore AI e ha suddiviso i suoi team in quattro grandi aree: superintelligenza, prodotti per i consumatori, infrastrutture e ricerca a lungo termine. Un segnale chiaro: non basta più correre, ora serve anche mettere ordine e pianificare.
Tra corse in avanti e dubbi
In sintesi, agosto ci ha mostrato le due facce della medaglia. Da un lato l’accelerazione tecnologica e i capitali che continuano a fluire. Dall’altro, i primi dubbi e la necessità per i grandi del settore di organizzarsi meglio per affrontare la fase due della rivoluzione AI. Che fare con i vostri investimenti nel settore? Certamente l’AI viene da un periodo di grande boom. Se ne è parlato ovunque ed è stata “molto di moda” e in questi casi è abbastanza normale che ci siano fasi di ripensamento. Tuttavia, ci sono alcuni punti importanti da sottolineare. L’AI non è una moda relativamente superficiale come lo è stato ad esempio il tema del “metaverso”: non si tratta con l’AI di creare una nuova nicchia tecnologica, ma di ripensare completamente il modo di produrre servizi (e merci) nel mondo reale. Come rivoluzione richiama piuttosto quella delle dotcom che sì è stata accompagnata da una bolla di mercato per alcuni titoli come la telefonia e internet, ma si è poi tradotta in un fenomeno permanente che dopo 25 è parte integrante delle nostre vite. Insomma, l’AI è fatta per restare. I dubbi ci possono essere e sono un invito alla prudenza per tutti quanti, ricordandoci, come se non ci fosse bisogno di ribadirlo, che si tratta di un investimento rischioso e che il buon padre di famiglia dovrebbe invece preferire investimenti più differenziati e distribuiti su diversi settori, magari acquistando un portafoglio di titoli ampio e diversificato o un Etf azionario internazionale.
Venendo allo specifico del settore tecnologico (indice world-ds technology) notiamo alcune cose. La prima è che, in dollari, è ai massimi di sempre. Negli ultimi 5 anni i mercati mondiali hanno guadagnato (stavolta il dato è in euro, dividendi inclusi, valido per l’investitore europeo) il 76,4%, mentre il settore tecnologico ha messo su il 123,9%. Negli ultimi tre mesi il suo guadagno è stato dell’11,6% contro il 5% delle Borse mondiali. Il rapporto prezzo/utili atteso a 12 mesi (più basso è, meglio è) è a quota 26, contro il 16,5 delle Borse mondiali, il rapporto prezzo/ valore contabile è poco sopra quota 8,5 contro il 2,45 delle Borse mondiali, il rapporto EV/Ebitda è a 19,5, contro l’11,8 delle Borse mondiali. Di converso il rendimento da dividendo (questo più alto è e meglio è) è allo 0,65%, contro l’1,95% delle Borse mondiali. Sia chiaro per un settore ad alta crescita è normale avere multipli alti, ma se avete seguito i nostri consigli fin qui dovreste avere già investito sul settore e preferiamo, in questo momento di prime incertezze non rincarare la dose. D’altronde la nostra valutazione dei settori qui in tabella (vedi qui per sapere com'è costruita) è molto chiara e invita alla prudenza.
Settore | Consiglio | Volatilità | Momentum | Valutazione | Sharpe |
Semiconduttori Europa | Non Interessante | ***** | Neutro | Cara | 0,41 |
Semiconduttori Usa | Interessante | ***** | Neutro | Corretta | 1,19 |
Semiconduttori Mondo | Interessante | ***** | Neutro | Corretta | 1,07 |
Software e servizi Europa | Neutral | **** | Positivo | Corretta | 0,29 |
Software e servizi Usa | Non Interessante | *** | Neutro | Molto cara | 0,65 |
Software e servizi Mondo | Non Interessante | *** | Neutro | Molto cara | 0,55 |
Technologia, Hardware… Europa | Non Interessante | *** | Neutro | Cara | 0,00 |
Technologia, Hardware… Usa | Non Interessante | **** | Negativo | Molto cara | 0,60 |
Technologia, Hardware… Mondo | Non Interessante | *** | Negativo | Molto cara | 0,57 |
Che fare con i prodotti
Facciamo a questo punto il punto sui prodotti consigliati e di cui vi abbiamo parlato l’ultima volta a giugno.
Wisdomtree Artificial Intelligence (64,60 euro al 3/9; era 60,89 euro al 11/6, tempo dell’analisi di giugno; Isin IE00BDVPNG13) non è lontano dai massimi storici. Resta una per possibilità per chi vuole investire nell’AI nel suo complesso, ma al momento per prudenza passa da acquista a mantieni, visto quanto vi abbiamo detto fin qui.
iShares Msci Global Semiconductors (7,057 euro al 3/9; era 6,82 euro al 11/6 ; Isin IE000I8KRLL9) punta sul tema dei semiconduttori. Ha vissuto una estate di alti e bassi. Resta il fatto che c’è fame di semiconduttori. Nell’AI, ma anche nel mondo degli elettrodomestici, in quello militare… Certo siamo arrivati a un punto in cui l’innovazione tecnologica si è spinta così avanti che qualcuno inizia a dubitare che la legge di Moore (per cui la potenza di calcolo raddoppia ogni 18/24 mesi) resti valida anche in futuro. Però, la guerra in Russia (a corto di microchip) dimostra la loro importanza per ogni cosa. Una tecnologia destinata a restare. Scommessa rischiosa, ma ancora possibile, vista anche la valutazione sapendo che non è escluso neppure qui qualche inciampo.
Data Center REITs & Digital Infrastructure (14,3q euro al 3/9 era 14,28 euro al 11/6; Isin IE00BMH5Y327) è una scommessa su infrastrutture digitali e Real Estate Investment Trust cioè aziende che gestiscono immobili dove vi sono data center. In ottica di diversificazione sul settore ci può ancora stare, tanto più che il prezzo non si è mosso di molto, tenendo conto che è una scommessa sul fatto che i grandi server hanno bisogno di immobili. Esula dal settore diretto, resta valida per il lungo periodo. Ma non dedicategli molto. Non è il focus principale del settore.
Invesco Technology S&P US (672,95 euro al 3/9; era 618,8 euro al 11/6; Isin IE00B3VSSL01) punta sui grandi big Usa del settore. Non è lontano dai massimi, ma è un approdo a colossi come Microsoft, Nvidia e Apple, non dissimile da quella sull’Etn Leverage Shares Faang+ (45,27 euro al 3/9: era 39,85 euro al 11/6; XS2595675724) che ha dentro 10 titoli tecnologici equipesati ed essendo un Etn, è fiscalmente più efficiente. Anche questo prodotto è vicino ai massimi. In entrambi i casi il calo del dollaro sull’euro ha contribuito non poco a calmierare il risultato. Che fare? Per il momento, visto quanto detto sopra, pensiamo che sia il caso di agire con prudenza e il consiglio passa da acquista a mantieni.
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