La Cop28 si presentava già prima di iniziare come la più difficile tra le Conferenze sul clima che si sono tenute in questi anni. Le discussioni, le difficoltà a trovare la famigerata “quadra” che potesse mettere d’accordo un po’ tutti ne sono state la conferma. Alla fine, come spesso accade in questi casi, un compromesso si è trovato proprio all’ultimo, con negoziati che sono andati avanti ad oltranza. Fino all’ultimo, infatti, c’è stato il rischio che la situazione precipitasse, senza arrivare ad un accordo, sancendo così il completo fallimento della Cop28. Alla fine, la Cop28 è stata salvata, con una bozza di accordo che è sicuramente migliorativa rispetto a quelle circolate nei giorni scorsi, ma è comunque meno ambiziosa di quanto si sperasse all’inizio della Conferenza e, soprattutto, di quanto il pianeta ha realmente bisogno per contenere il rialzo delle temperature e il conseguente cambiamento climatico con i suoi effetti.
COSA C’È NELL’ACCORDO (E COSA NON C’È)
La bozza non riporta la richiesta della totale eliminazione dei combustibili fossili, punto osteggiato dai Paesi produttori, ma voluto dal blocco cospicuo di Stati. Questo è punto che aveva fatto indignare e non poco e alla fine, se il termine “eliminazione” non è stato usato – in inglese è “phase out”, c’è il termine “transition way”, cioè un abbandono graduale, un’uscita graduale da queste fonti energetiche. In sintesi: se fosse passato il termine abbandono, il successo sarebbe stato completo e questo sarebbe stato il risultato ideale per il pianeta. Esistono però le diverse idee, i diversi interessi, e dunque in un contesto di pluralismo di vedute si passa ad una soluzione meno ottimale per il pianeta, ma pur sempre importante: di base, parlare di abbandono graduale è un fatto storico, che prima non era mai avvenuto.
Se questa è la sintesi generale, poi l’accordo prevede diversi punti. Eccoli:
- triplicare la capacità di energie rinnovabili a livello globale e raddoppiare il tasso medio annuo globale di miglioramento dell'efficienza energetica entro il 2030;
- accelerare gli sforzi per la riduzione graduale dell'energia a carbone non abbattuta;
- accelerare gli sforzi a livello globale verso sistemi energetici a zero emissioni nette, utilizzando combustibili a zero e a basse emissioni di carbonio ben prima o intorno alla metà del secolo;
- abbandonare i combustibili fossili nei sistemi energetici, in modo giusto, ordinato ed equo, accelerando l'azione in questo decennio critico, in modo da raggiungere l'azzeramento delle emissioni nette entro il 2050 in linea con la scienza;
- accelerare le tecnologie a basse e a zero emissioni, comprese, tra l'altro, le energie rinnovabili, il nucleare, le tecnologie di abbattimento e rimozione, come la cattura, l'utilizzo e lo stoccaggio del carbonio, in particolare nei settori difficili da abbattere, e la produzione di idrogeno a basse emissioni di carbonio;
- accelerare e ridurre in modo sostanziale le emissioni diverse dal biossido di carbonio a livello mondiale, comprese in particolare le emissioni di metano entro il 2030;
- accelerare la riduzione delle emissioni prodotte dal trasporto su strada su una serie di percorsi, anche attraverso lo sviluppo di infrastrutture e la rapida diffusione di veicoli a basse e a zero emissioni;
- eliminare gradualmente le sovvenzioni inefficienti ai combustibili fossili che non affrontano la povertà energetica o le transizioni giuste, il prima possibile;
LE CONSEGUENZE PER GLI INVESTIMENTI
I punti sopra-elencati sono una spinta per tutte quelle attività legate alla transizione energetica, alla riduzione di emissioni di carbonio fino ad arrivare alle emissioni nette zero, passando per le energie rinnovabili, l’idrogeno, il nucleare…
In aggiunta a questo poi bisogna ricordarsi un elemento fondamentale: questi sono gli impegni presi, poi ci sono le normative nazionali, sovranazionali… che sono determinanti per il raggiungimento di questo obiettivo e sono poi fattori fondamentali per indirizzare i capitali verso le attività che servono per centrare questi obiettivi. In quest’ottica nel mondo, prima fra tutte la zona euro, si sono dotate di normative vincolanti su questi temi.
Dunque, tenendo conto di quanto emerso dalla Cop28 e considerando le normative già in vigore – e quelle che arriveranno – vale sempre la pena puntare sulle tematiche come energie rinnovabili, lotta al cambiamento climatico, solare e le altre di cui ti parliamo nella nostra sezione dedicata a queste tematiche. Per il nucleare? È tra le fonti energetiche su cui si chiede di accelerare: anche su questa tematica siamo posizionati: leggi qui l'aggiornamento su cosa fare.