Big Beautiful Bill: cos'è, effetti sui mercati e come investire

Big Beautiful Bill
Big Beautiful Bill
Uno dei temi più chiacchierati oltreoceano, oltre ai ben che noti dazi, è il One big beautiful bill. Giovedì 22 maggio la proposta di legge fiscale è stata approvata dalla camera dei rappresentati a seguito di serrate trattative tra i repubblicani che sono riusciti ad ottenere la maggioranza per solo un voto. Ora la palla passa al senato dove ci si aspettano ulteriori modifiche e trattative. Ma cosa è e perché interesserà anche noi?
DI COSA STIAMO PARLANDO?
Questa proposta di legge fiscale sta impattando fortemente sui mercati per via delle sue dimensioni. La manovra verterà su: tagli alle tasse, il rinnovo permanente di normative fiscali poste in essere durante la prima amministrazione Trump, un aumento per la spesa della difesa e molti altri aspetti cari all’agenda trumpiana. Il nodo cruciale è però un altro, da dove proverranno le risorse per finanziare tutto ciò? Una parte proverrà da un alleggerimento della spesa pubblica, principalmente sul Medicaid e su molte normative green-friendly dell’era Biden, oltre ai tagli del dipartimento DOGE di Musk. Un’altra fonte sui cui l’amministrazione Trump conta molto è l’introito proveniente dai dazi: il segretario del tesoro Scott Bessent conta di ottenere tra i 300 e i 600 miliardi di dollari l’anno. Queste cifre sembrano fin troppo rosee: lo Yale budget lab stima che i ricavi saranno di circa 2400 miliardi nell’arco di 10 anni. Entrambe le stime si attengono alla situazione attuale dei dazi, che però sembra tutt’altro che stabile. L’altra speranza di Trump è che il deficit sarà compensato da una maggiore crescita, ma anche in questo caso di certezze ce ne sono poche, considerando anche che molti degli effetti sull’economia non saranno istantanei. Bisogna anche considerare che, prolungamenti o conferme permanenti di leggi già in essere non avranno un effetto sulla crescita. Il resto delle risorse proverrà da nuovo deficit, che porterà a un aumento significativo del debito pubblico americano. Delle stime indicano che nell’arco di un decennio questa manovra finanziaria porterà ad una diminuzione dell’introito per le casse americane tra i 3800 e i 5000 miliardi di dollari (stime che si attengono all’attuale proposta di legge).
C'è poi u punto legato ad innalzare la tassazione su interessi, dividendi, royalty... realizzati da esteri, da applicare ai Paesi considerati "nemici fiscali" - sarebbe una ritorsione per i Paesi, per esempio, che applicano la web tax... Anche in questo caso, andrà capito cosa ne uscirà dal senato, così come se non si tratta di un'altra leva di negoziazione con i partner commerciali... Ogni ragionamento sull'impatto di questa eventuale tassa sugli investimenti etc... non può che essere rimandato al momento in cui ci sarà il testo finale, si conosceranno tempi, modi...
LE REAZIONI SUI MERCATI OBBLIGAZIONARI E VALUTARI
Questa cifra andrà reperita nel mercato obbligazionario, ma non sembra che quest’ultimo abbia preso bene la notizia. I titoli di stato trentennali americani hanno visto il proprio rendimento superare anche il 5% la scorsa settimana (ora sono al 4,94%)a causa dei possibili larghi deficit da aggiungere a un debito già molto elevato. Oltre a ciò, il recente declassamento di Moody's non ha fatto altro che aumentare ulteriormente il rendimento. Già mercoledì 21 l’emissione dei titoli ventennali non aveva riscontrato una grande domanda, a riprova di un mercato non molto concorde con le politiche messe in atto dall’amministrazione americana. I bond vigilantes sono allerta e sicuramente porteranno pressioni per una rimodulazione della legge. Una vendita estensiva dei titoli americani porterebbe ad un ulteriore aumento dei rendimenti con conseguenti aumenti negli interessi da ripagare. L’opinione che l’andamento del debito pubblico americano stia seguendo un percorso non molto virtuoso è abbastanza condivisa, e l’indebolimento del dollaro non aiuta la Casa Bianca. Ad esempio, il cambio euro-dollaro oggi si attesta a1,135 dollari per un euro – a inizio anno questo valore si aggirava attorno ai 1.03 dollari per un euro. Un andamento analogo si riscontra anche nei confronti di diverse altre valute, a riprova che non si tratta di un rafforzamento relativo dell’euro (in teoria per via dei tagli dei tassi si sarebbe dovuto deprezzare) bensì un effettivo indebolimento del dollaro.
Questo andamento è dovuto alle crescenti incertezze relative all’economia globale. Un effetto in contrasto con quanto osservato in passato: storicamente, infatti, si è spesso registrato un rafforzamento della valuta statunitense in periodi di crisi, in quanto è sempre stata considerata un bene rifugio - come ad esempio l’oro, che infatti sta toccando i suoi massimi storici. Un dollaro più debole porta ad un aumento della competitività dei prodotti americani esportati. D’altro canto, espone gli Stati Uniti a un nuovo possibile aumento dell'inflazione, causato dell’aumento del costo relativo dei prodotti importati. In tal caso la FED si troverebbe costretta ad aumentare i tassi d’interesse, o perlomeno mantenerli più alti più a lungo e/o effettuare meno tagli di quanto precedentemente previsti - l’opposto di quanto sperato da Trump. Ovviamente, bisogna ricordare che gli Stati Uniti sono ancora la più grande economia mondiale e che non sarebbe assolutamente corretto affermare che sono in una situazione di crisi. Tuttavia, il futuro dell’andamento dei bond americani è tutt’altro che chiaro e se il Big Beautiful Bill potrebbe avere an effetto ancor più marcato a seguito di una approvazione al senato; la situazione internazionale avrà un peso estremamente significante. La situazione da un lato porta espone a dei maggiori rischi, dall’altro offre delle nuove opportunità di investimento. Il governo americano potrebbe intervenire per rivedere le prospettive sul debito e quindi ridurre la pressione sui rendimenti dei titoli.
COSA FARE CON GLI INVESTIMENTI
Attualmente gli Stati Uniti continuano a fare parte della nostra strategia e ad essere presenti nei nostri portafogli. Per bilanciare al meglio i rischi e le opportunità attuali, per quanto riguarda le obbligazioni continua a diversificare tra emittenti, quindi punta sui Treasury così come su titoli in dollari Usa emessi da enti sovranazionali come Bei, e su scadenze diverse, comprese tra i 3 e gli 8 anni oppure utilizzando la ladder o la barbell strategy, in modo da gestire meglio la volatilità dei tassi d’interesse e anche il rischio valuta. Per quanto riguarda le azioni, continua ad investire con i prodotti consigliati fino ad oggi: puoi inoltre prendere in considerazione un’ulteriore opportunità di cui ti parliamo qui.
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